Venerdì 22 Novembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Coronavirus, il virologo Crisanti: "Lockdown a Natale è nell'ordine delle cose"

Per il medico dell'Università di Padova "potrebbe essere necessario. Terapie intensive e decessi aumenteranno nei prossimi giorni". Sileri: "Con i numeri attuali no chiusura totale". Galli: "Invertire la tendenza". Pregliasco: "Terapie intensive oltre il 50% punto di non ritorno"

Il virologo Andrea Crisanti (Ansa)

Il virologo Andrea Crisanti (Ansa)

Roma, 14 ottobre  2020 - Se presentando il nuovo Dpcm, il premier Giuseppe Conte ha escluso l'ipotesi di un lockdown generalizzato, oggi interviene il virologo dell'Università di Padova, Andrea Crisanti, che parla delle prossime feste di Natale.  Una chiusura totale in quel periodo è "nell'ordine delle cose. Potrebbe essere necessario", afferma lo specialista durante il  programma di approfondimento Studio 24 su Rainews. Oggi nel 'suo' Veneto si registra una nuova impennata di contagi (657 nelle ultime 24 ore), mentre calano ricoveri (-3) e terapie intensive (-1).

Coronavirus, il bollettino del 14 ottobre

Le parole di Crisanti

"Forse un lockdown sotto Natale potrebbe resettare il sistema, abbassare la trasmissione e, alla ripresa, aumentare la capacità di contact tracing e dei tamponi sul territorio. Bisogna sempre dire la verità, in Gran Bretagna si sta discutendo di fare dei lockdown con le vacanze scolastiche, apprezzo la loro franchezza." ha sostenuto.Secondo il virologo "ora il sistema è saturato con questi numeri. Sono preoccupato per la limitata capacità che abbiamo di bloccare la trasmissione del coronavirus sul territorio. Riusciamo a mettere in quarantena solo il 5% dei positivi".

Terapie intensive e decessi

Crisanti non è molto ottimista quando prevede: " Fra due settimane temo 10-12mila casi al giorno. Le terapie intensive e i decessi da Covid-19 aumentano sempre con alcune settimane di ritardo rispetto all'aumento dei contagi. Visti i dati, ci aspettiamo quindi un incremento del loro numero nei prossimi giorni".

Le misure

Per quanto riguarda le nuove misure adottate, "l'impatto che avranno lo sapremo tra due settimane. Sono misure di buon senso, che hanno un impatto importante sulla qualità della vita". Tuttavia, "dovremmo concentrarci su quella che è la capacità che abbiamo sul territorio di bloccare la trasmissione. Tra 15  giorni - osserva - non vorrei trovarmi a discutere di 10-12mila casi al giorno. Via via che i casi sono aumentati, la capacità di contact tracing e fare tamponi diminuisce e si entra in un circolo vizioso che fa aumentare la trasmissione del virus", conclude Crisanti.

La frecciata al Cts

"Nel Comitato tecnico scientifico manca il supporto tecnico e scientifico degli esperti del mondo accademico. Le persone che ne fanno parte hanno visto la pandemia solo in televisione e non sul campo".

Il calcio

Per Crisanti l'ok del governo al calcio dilettantistico è "un compromesso per accontentare gli interessi economici".

Sileri: "Con i numeri attuali no"

Un nuovo lockdown? "Con i numeri attuali sicuramente no. Con le misure prese ci aspettiamo una diminuzione della curva di crescita. Laddove ci sono focolai non controllati, come avvenuto a Latina, lì serve rinforzare le misure. Ci possono essere delle chiusure chirurgiche mentre attualmente con i numeri che abbiamo non vedo questo" rischio di un nuovo lockdown totale. Lo ha detto il vice ministro della Salute Pierpaolo Sileri a 'Fuori dal coro' su Rete 4.

Galli: "Invertire la tendenza"

Per il direttore delle Malattie infettive del'ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, "gli interventi proposti per arginare Covid saranno utili se troveranno effettiva applicazione. Ma tocca invertire la tendenza in tempi molto brevi. L'affollamento sui mezzi di trasporto pubblico resta un problema irrisolto".

Pregliasco

"Le terapie intensive sopra 50-60% dei posti letto è un dato che può essere considerato 'il punto di non ritorno' perché la situazione diventa difficile da gestire e il rischio è di passare da una crescita lineare a una esponenziale." Lo ha detto Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell'Istituto Galeazzi di Milano, intervenendo questa mattina su Rai Radio2 a 'Non e' un paese per giovani'.