Roma, 16 dicembre 2023 – Il Covid ha rialzato la testa in una forma che preoccupa per la sua virulenza: la variante JN.1. I virologi hanno preannunciato il “clou” dei contagi tra Natale e Capodanno, quando le famiglie si riuniranno per le feste, e consigliano comportamenti intesi a proteggere i più fragili: “niente baci e abbracci con i più anziani, specie se si ha una sintomatologia dubbia”. Perché già si parla di aumento delle ospedalizzazioni.
Gli esperti, dunque, raccomandano a gran voce la “vaccinazione delle persone anziane e dei fragili” che sono “più a rischio”. Da un anno a questa parte “la vaccinazione antinfluenzale può essere effettuata nella stessa seduta della vaccinazione anti-Covid”, come si legge nelle linee guida del Ministero della Salute. E non a caso. “Se hai più di 70 anni e hai fatto il richiamo per influenza, ma non per il Covid, è come se andassi in moto con il casco slacciato”, dichiara Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del policlinico San Martino di Genova, su X.
“Non mi pare difficile da comprendere – aggiunge il virologo –. Poi ognuno faccia come crede, ma quando finiscono in ospedale non dicano che non lo sapevano e che nessuno glielo aveva detto. Il Covid continua a fare più danni dell'influenza, anche dopo l'avvento della variante omicron – ricorda Bassetti postando uno studio pubblicato su Lancet –. Con il Covid muori di più, stai più in ospedale e vai più in terapia intensiva".
Secondo i dati del Ministero della Salute elaborati dalla Fondazione Gimbe, nell'ultimo mese sono raddoppiati i decessi da Covid, con 881 casi tutti a carico degli over 80. “Numeri allarmanti - mette in guardia Ungar - che dovrebbero convincere gli ultra 80enni a mantenere alta la copertura con richiami ripetuti. Invece, i grandi anziani si tengono alla larga dalla quarta e quinta dose del vaccino: solo il 7% degli over 80 e meno del 6% di chi è tra i 69 e i 79 anni, ha fatto il richiamo. Tutto ciò, nonostante i recenti dati del Centro europeo per la prevenzione delle malattie dovrebbero spingere gli anziani a scoprire il braccio percependo la vaccinazione in quanto strumento salvavita”.
Quali vaccini vengono somministrati
In contemporanea con la campagna antinfluenzale per la stagione 2023/24, il Servizio Sanitario Nazionale ha avviato una campagna nazionale di vaccinazione anti Covid-19 con l’utilizzo di nuovi vaccini adattati a Omicron XBB.1.5. Obiettivo della campagna di vaccinazione è quello di prevenire la mortalità, le ospedalizzazioni e le forme gravi di Covid-19. Sono disponibili il vaccino a mRNA Comirnaty Omicorn XBB 1.5 e il vaccino proteico adiuvato Nuvaxovid XBB 1.5.
La somministrazione
Ogni Regione sta attivando open day di vaccinazione anti-Covid. È possibile la co-somministrazione con il vaccino antinfluenzale nella medesima sede, fatto salvo per eventuali specifiche indicazioni d’uso o valutazioni cliniche. Ogni Regione sta attivando open day di vaccinazione anti-Covid-.
A chi è destinato il richiamo anti-Covid
Una dose di richiamo del vaccino adattato è offerta attivamente alle categorie a maggior rischio:
- Persone di età pari o superiore a 60 anni
- Ospiti delle strutture per lungodegenti
- Donne che si trovano in qualsiasi trimestre della gravidanza o nel periodo “postpartum” comprese le donne in allattamento
- Operatori sanitari e sociosanitari addetti all’assistenza negli ospedali, nel territorio e nelle strutture di lungodegenza; studenti di medicina, delle professioni sanitarie che effettuano tirocini in strutture assistenziali e tutto il personale sanitario e sociosanitario in formazione
- Persone dai 6 mesi ai 59 anni di età compresi, con elevata fragilità, in quanto affette da patologie o con condizioni che aumentano il rischio di Covid-19 grave.
Le tempistiche
La dose di richiamo è raccomandata a distanza di 6 mesi dall’ultima dose di vaccino anti-Covid ricevuta o dall’ultima infezione (data del test diagnostico positivo), a prescindere dal numero di dosi ricevute o di diagnosi di infezione.
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