Venerdì 27 Dicembre 2024
GIULIA PROSPERETTI
Cronaca

Covid, vaccinazioni flop: solo il 9% dei fragili ha avuto la quinta dose. "In farmacia non si trova"

Tra gli over 60 si è immunizzato lo 0,13%. Il caso Lazio: nelle Rsa copertura inferiore all’1 per cento. Federfarma sulla scarsa dotazione: "Mancano gli accordi". Il governo: iniezioni anche in ospedale

Roma, 11 novembre 2023 – A oltre un mese dal suo avvio la campagna di vaccinazione anti Covid-19 non decolla. E il ministero della Salute tenta di correre ai ripari. La linea è sempre la stessa: prevenire la mortalità, le ospedalizzazioni e le forme gravi offrendo "attivamente" una dose di richiamo del vaccino adattato alle nuove varianti alle categorie a maggior rischio. Una platea di cui fanno parte over 60, ospiti delle strutture per lungodegenti, donne in gravidanza, operatori sanitari e sociosanitari e persone affette da patologie o con condizioni che aumentano il rischio di Covid-19 grave. Messi in sicurezza loro, questa è l’idea, il Covid non rappresenta più una minaccia. Ma, a oggi, solo lo 0,03% della popolazione over 60 (5.667 persone) ha effettuato una somministrazione di vaccino da al massimo 4 mesi. Sommando a tale dato quanti sono guariti dall’infezione da meno di 120 giorni (pari allo 0,10 % della popolazione over 60) si arriva a una copertura totale dal virus dello 0,13 % della popolazione di età pari o superiore a 60 anni (23.374 persone).

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Allargando l’analisi all’intera platea potenziale per la quale è raccomandata la vaccinazione, quasi 20 milioni di italiani, da quando è partita la nuova campagna vaccinale al primo novembre – secondo i dati del ministero della Salute – risultano somministrate solo 254.554 dosi di vaccino anti Covid Comirnaty XBB 1.5. Un dato talmente basso da far paventare un inverno critico. A livello regionale la Lombardia ha il primato di immunizzati (101.783 pari all’1,02% della popolazione). Seguono Emilia Romagna (38.856, lo 0,88%), Toscana (35.276, lo 0,97), Piemonte, Puglia e Lazio. Agli ultimi posti Umbria (873), Molise (391) e Calabria (324). Nel Lazio, ad esempio, su oltre un milione di anziani e fragili – stando ai dati forniti dal consigliere della Regione, Alessio d’Amato – hanno effettuato il richiamo in meno di 10mila e nelle case di riposo la copertura è inferiore all’1%. Complessivamente solo l’8,6 % della popolazione potenzialmente oggetto della terza dose booster (cosiddetta quinta dose) ha effettuato il richiamo (530.477).

Se si contano i guariti la copertura arriva all’8,90% (545.258). Ma se, spenti i riflettori sul Covid, in molti possono aver sottovalutato l’importanza della vaccinazione, tanti altri pur volendo effettuare il richiamo non ci sono ancora riusciti. Sulla carta è possibile effettuare le vaccinazioni, oltre che nei centri vaccinali, anche negli studi dei medici e dei pediatri di famiglia e nelle farmacie. Ma una delle criticità è rappresentata dalla reperibilità degli stessi in queste ultime. "Ci sono problemi per i vaccini Covid in alcune Regioni, ma non è colpa del ministero. Alcune Regioni non hanno ancora fatto gli accordi per portare le dosi in farmacia" ha spiegato il presidente di Federfarma, Marco Cossolo. Dove gli accordi sono in vigore – Toscana, Emilia Romagna, Lombardia, Liguria, Piemonte e Marche – il meccanismo funziona bene e questo si riflette sui numeri delle vaccinazioni.

Nel frattempo, per innescare un’inversione di tendenza prima che sia troppo tardi, fioccano le circolari a firma del direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute, Francesco Vaia. Alla luce delle quotidiane segnalazioni dei cittadini sulle difficoltà di accesso alla vaccinazione, Vaia ha invitato medici di famiglia e farmacie a collaborare per "garantire una maggiore offerta attiva della vaccinazione alle persone a rischio di sviluppare forme gravi della malattia". Giovedì scorso l’appello è stato esteso anche alla rete specialistica sia a livello ospedaliero che territoriale aprendo all’erogazione delle vaccinazioni raccomandate direttamente presso il servizio che ha in carico il paziente.

"La risposta alla vaccinazione contro Covid-19 è piuttosto bassa – ha commentato Francesca Russo, direttrice del Coordinamento interregionale Prevenzione –. È stato chiesto al ministero di rafforzare centralmente il supporto da parte dei medici di base anche attraverso un accordo ad hoc e di supportare la scelta delle persone in particolare dei soggetti a rischio con una campagna di comunicazione estesa".

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