Domenica 22 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Covid, la situazione in Italia: diminuiscono i contagi, ma aumentano i morti

Nella settimana tra il 3 e il 9 ottobre si sono registrati 11.887 casi, prevalentemente causati dalla variante KP3. Ecco quali sono i sintomi e in quanto tempo si guarisce

I casi di Covid in Italia sono causati soprattutto dalle sottovarianti di Jn.1 (foto di repertorio, Alessandro Di Marco/Ansa)

I casi di Covid in Italia sono causati soprattutto dalle sottovarianti di Jn.1 (foto di repertorio, Alessandro Di Marco/Ansa)

Roma, 11 ottobre 2024 – Il Covid-19 molla la sua presa in fatto di contagi, ma aumentano i morti: questo è quanto comunicato nel bollettino settimanale condiviso dal ministero della Salute, che ha registrato tra il 3 e il 9 ottobre 11.887 casi e 100 decessi. Nei sette giorni precedenti, i contagi erano stati 13.073. 

Le regioni più colpite questa settimana sono state la Lombardia (3.767 nuovi casi), il Veneto (1.707), il Piemonte (1.342) e il Lazio (1.114). Con i contagi diminuiscono anche i tamponi: ne sono stati effettuati 91.328, contro i 95.017 dei sette giorni precedenti. Rimane tuttavia stabile il tasso di positività, al 13% (-0,8%).

Il ministero della Salute ha anche dichiarato che la variante dominante in Italia nel mese di settembre è stata la KP3, sebbene si sia registrata un’impennata dei casi connessi alla XEC. In generale, a far ammalare gli italiani sono le sottovarianti di Jn.1. I sintomi della KP3 non sono facili da distinguere rispetto a quelli della normale influenza: mal di testa, forte raffreddore, febbricola. In genere si guarisce in 4-5 giorni al massimo, che potrebbero però allungarsi nel caso di persone anziane o immunodepresse, coloro più vulnerabili anche a dei sintomi più pesanti. Non troppo diversi i ‘campanelli d’allarme’ di XEC: l’infettivologo Matteo Bassetti sottolinea che si tratta di “un’influenza non troppo forte”, con “perdita dell’olfatto e del gusto”, ma di breve durata: 3 o 4 giorni. 

Ma gli 11mila contagi di questa settimana non hanno nulla a che vedere con quelli del periodo pandemico: “La maggior parte delle persone ormai ha sviluppato un’immunizzazione ibrida, cioè si è vaccinata e ha preso il Covid – aveva assicurato l’epidemiologo Massimo Ciccozzi a Quotidiano.net – Quindi il nostro sistema immunitario viene stimolato da due fattori”.