Roma, 8 aprile 2021 - Le speranze sull'efficacia del plasma iperimmune come cura anti Covid si infrangono sul nuovo studio di Aifa e Iss, che ha decretato: se usato su pazienti con Covid che hanno già sviluppato una polmonite lieve o moderata, il plasma iperimmune non dà benefici. In sostanza, recita lo studio Tsunami, questa terapia "non ha evidenziato un beneficio del plasma in termini di riduzione del rischio di peggioramento respiratorio o morte nei primi trenta giorni". Alla ricerca hanno partecipato 27 centri clinici in tutta Italia che hanno arruolato 487 pazienti, metà dei quali ha ricevuto plasma e terapia standard mentre l'altra metà la sola terapia.
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Cos'è la terapia col plasma iperimmune
La terapia con plasma iperimmune - quello cioè ottenuto da pazienti guariti - è stata una delle prime tentate contro il Covid fin dall'inizio dell'epidemia. Nel dettaglio lo studio ha confrontato l'effetto del plasma da convalescente ad alto titolo di anticorpi neutralizzanti rispetto alla sola terapia standard in pazienti con Covid e polmonite con compromissione ventilatoria da lieve a moderata. "L'analisi dei differenti sottogruppi ha confermato l'assenza di differenze significative tra i due trattamenti - scrivono aifa e Iss - Solo nel caso dei pazienti con una compromissione respiratoria meno grave è emerso un segnale a favore del plasma, che non ha però raggiunto la significatività statistica". I risultati dello studio sono compatibili con quelli di altre ricerche. "Il trattamento è risultato complessivamente ben tollerato, anche se gli eventi avversi sono risultati più frequenti nel gruppo che ha ricevuto il plasma - si legge nella nota - I risultati dello studio Tsunami sono in linea con quelli della letteratura internazionale, prevalentemente negativa, fatta eccezione per casistiche di pazienti trattati molto precocemente con plasma ad alto titolo".
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