Domenica 22 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Covid Italia, il bollettino: 285.354 casi e 299 decessi in 7 giorni. Rt in aumento

Tra il 10 e il 16 febbraio calano i contagi, ma i morti tornano a crescere. Diminuiscono incidenza e tasso di positività. Situazione stabile negli ospedali

Il bollettino Covid della settimana 10-16 febbraio

Roma, 17 febbraio 2023 - Continuano a calare i contagi Covid in Italia, ma le morti tornano a crescere. È quantgo emerge dal bollettino settimanale del ministero della Salute che fotografa l'andamento della situazione epidemiologica. Nella settimana dal 10 gennaio al 16 febbraio, si sono registrati 28.354 nuovi casi, in calo dell'8,3% rispetto alla settimana precedente (quando erano 30.911). Sono stati 299 i decessi in 7 giorni, in aumento del 7,2% rispetto alla settimana precedente (quando erano 279).

Incidenza in calo ma sale l'Rt

Ormai per l'ennesima settimana continua la discesa dell'incidenza nazionale dei casi Covid. Scende, infatti, sotto 50 per ogni 100mila abitanti, ed è pari a 48 nel periodo 10-16 febbraio. L'indice Rt medio sui casi sintomatici, invece, torna ad aumentare, ma rimane sotto la soglia epidemica: nell'ultima settimana è salito da 0,73 a 0,85. Stabile il tasso di occupazione in terapia intensiva al 1,6% (al 16 febbraio), mentre scende quello in area medica dal 5,4% al 5,0%. È quanto emerge dal monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità (Iss). "Gli indicatori mostrano una stabilizzazione rispetto alla settimana precedente e la situazione rimane del tutto sotto controllo", commenta i dati il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza.

Per quanto riguarda le varianti, la scena è per tre attori: uno in declino, uno in ascesa e l'altro sulla scia. L'ultima flash survey dell'Iss del 7 febbraio mostra come la famiglia Cerberus è la più diffusa in Italia al momento, ma ha messo il freno. La BQ.1 cede terreno ad altri concorrenti, in primis a Kraken, che dall'1% dell'indagine precedente è salita al 13,3%. E cresce anche Orthrus, anche se per ora rappresenta una quota relativamente piccola: la sua proporzione di sequenziamenti sale al 4,6% dal dato precedente di 2,6%.

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