Roma, 23 dicembre 2023 – Per superare indenni il primo Natale senza restrizioni la parola d’ordine è "buonsenso". Seppur non si registra un forte incremento dei casi e dei ricoveri Covid, il dato sui decessi, 425 nell’ultima settimana (+34,5%), oltre mille solo a dicembre, in vista delle feste preoccupa gli esperti: nel 40% dei casi, infatti, i contagi avvengono in famiglia in seguito al contatto prolungato (più di un’ora) con una persona positiva. "Partiamo dai dati Covid più alti del 2023, potremmo fare un Natale senza pressioni sugli ospedali solo se saremo attenti ed eviteremo situazioni a rischio", commenta Antonello Maruotti, ordinario di Statistica dell’Università Lumsa. Ecco, quindi, il vademecum per le feste sicure con le raccomandazioni del Ministero della Salute e degli esperti.
La minaccia del virus
Se per gran parte della popolazione il Covid viene superato in pochi giorni al pari di un’influenza stagionale, per alcune categorie di persone le conseguenze derivanti dal contagio possono essere letali. Si tratta – spiega Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit – di "over 80 sicuramente non vaccinati, visto che sono pochi quelli che si sono immunizzati. C’è la necessità, lo ripetiamo da mesi, di procedere speditamente sulle vaccinazioni soprattutto dei soggetti fragili. Ma c’è anche la questione degli antivirali che si usano poco in questa fascia di pazienti anziani, mentre sono indicati proprio per non far progredire la patologia grave".
Cenone a rischio?
La raccomandazione che arriva dal Ministero della Salute e dagli esperti è unanime: bisogna tutelare fragili, anziani e immunodepressi. "Possiamo fare il nostro cenone di Natale ma usando il buon senso – sottolinea il direttore della Prevenzione del Ministero della Salute, Francesco Vaia. –. Dobbiamo proteggere sempre di più i fragili sia con la vaccinazione che con i sistemi di protezione individuali: se si ha qualche sintomo, la tosse o un raffreddore, evito di esporre la persona più anziana. Se devo andare a trovare i nonni utilizzo la mascherina. Sarà un Natale sicuramente sereno se metteremo in pratica queste poche misure".
Precauzioni per le riunioni in casa
Per evitare che cene e pranzi di Natale si trasformino in potenziali focolai il consiglio è quello di fare un tampone (meglio evitare il ‘fai da te’) prima di riunirsi con i parenti. Soprattutto in presenza di anziani o fragili non vaccinati gli esperti raccomandano, inoltre, di evitare baci e abbracci, così come l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri. Necessario, infine, areare spesso i locali dove si soggiorna.
Se si viaggia
Su treni, aerei e traghetti, e in generale se si deve sostare in luoghi affollati, è bene indossare una mascherina Ffp2. Rimangono poi (e non solo in viaggio) sempre valide le norme di igiene: lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con soluzioni idroalcoliche; non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani; starnutire e tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie.
Cosa fare in presenza di sintomi
Se si presentano sintomi come febbre, tosse o difficoltà respiratorie, il Ministero della Salute raccomanda di restare in casa, non recarsi al pronto soccorso o negli studi medici ma telefonare al medico di famiglia, al pediatra o alla guardia medica. "In presenza di febbre e tosse – sottolinea l’epidemiologo Gianni Rezza – è un dovere civico restare in casa. Rinunciate al pranzo di Natale in famiglia, soprattutto se tra gli invitati ci sono persone fragili". Una raccomandazione che vale anche se il tampone è negativo.