Domenica 29 Dicembre 2024
RICCARDO JANNELLO
Cronaca

Covid, l’infettivologo è ottimista: “Varianti più contagiose, ma siamo pronti a reagire”

Falcone (Società italiana di malattie infettive): i ricoveri restano sotto controllo. “Non servono nuove strette, la profilassi sia obbligatoria solo per le fasce a rischio”

L'andamento del Covid in Italia

Roma, 28 agosto 2023 – Professor Falcone, dobbiamo tornare a preoccuparci visti gli ultimi dati sui casi di Covid ?

"L’incremento percentuale è in effetti importante, ma i numeri reali sono fortunatamente bassi – risponde Marco Falcone, 45 anni, ordinario di Infettivologia a Pisa e segretario generale della Società italiana di malattie infettive e tropicali -. I casi in alcune nostre regioni sono raddoppiati in una settimana, ma il numero oggettivo di contagi e ricoveri per ora non preoccupa anche se qualcosa potrebbe cambiare".

Quale sarebbe l’eventuale problema?

"Il rapido diffondersi delle varianti. Il virus è mutevole ed Eris è significativamente contagiosa".

Come si rincorrono le varianti?

"Studiando la loro genesi. Ci chiediamo quale ricaduta potrebbe avere la BA.2.86 che è stata isolata negli Stati Uniti, in Danimarca e in Sudafrica in casi non correlati e che oltre alla proteina spike contiene circa trenta mutazioni. Potrebbe dare luogo a una nuova e preoccupante risalita di contagi".

Saremo pronti a reagire?

"Sì, ma conviene sempre ricordare che dal Covid si guarisce ma ci si può di nuovo ammalare, anche se l’immunizzazione ibrida malattia più vaccino ci ha molto più protetti".

I soggetti fragili sono ancora a rischio?

"Sì, e sono quelli da vaccinare. Malati oncologici, cardiologici, immunodepressi, anziani devono stare attenti perché possono contrarre il virus con conseguenze molto gravi e quindi devono prevenire l’infezione e il vaccino è indispensabile".

E per gli altri?

"Non è più un obbligo e non deve esserlo, anche se io raccomando in certi casi di farlo. Ma una persona sana sotto i 60 anni può evitarlo, anche perché dobbiamo razionalizzare le risorse che devono essere a disposizione soprattutto di chi ne ha veramente bisogno".

C’è chi dice: le fasce a rischio abbiano il vaccino gratis, gli altri se lo paghino. Che cosa ne pensa?

"Questa è una questione economica e non so giudicare. Ma come infettivologo dico: vaccino obbligatorio per chi se contagiato rischia la vita. Gli altri hanno dimostrato anche di essere stanchi e infatti le ultime campagne sono state deludenti".

Il vaccino antinfluenzale da solo è utile?

"Certamente è raccomandabile".

Anche gli altri obblighi sono caduti, come quello della mascherina: una decisione giusta?

"Allo stato delle cose sì. Ma chi ha una bronchite, un enfisema, uno scompenso cardiaco ha bisogno di protezione e quindi la può usare in luoghi affollati e incontrando soggetti a rischio, come negli ospedali o nelle case di riposo. La protezione è sempre utile, come l’igiene, ma in generale per chi non ha sofferenze a scuola o sui mezzi di trasporto si può essere liberi".

C’è una commissione parlamentare sui provvedimenti restrittivi nel periodo clou della pandemia. Siamo stati troppo severi?

"Nel 2020 non potevamo fare altrimenti, in corsia vedevamo morire persone troppo facilmente. Se qualcosa è stato sbagliato è perché eravamo di fronte a una novità assoluta e drammatica. Ora l’operatività degli ospedali è tornata pre Covid e anche chi è positivo può compiere la sua degenza nei reparti di competenza e avere le cure adeguate".

Il tampone, casalingo o in farmacia è ancora necessario?

"Lo consiglio in situazioni di febbre, dolori muscolari e sintomi influenzali soprattutto quando non è la stagione epidemica. Il controllo serve proprio per non trasmettere la malattia ad altri".