Roma, 31 dicembre 2021 - Il Covid corre anche in Italia. L'incidenza settimanale (dal 24 al 30 dicembre) a livello nazionale è più che raddoppiata: 783 casi per 100.000 abitanti contro 351 di sette giorni prima. L'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,18 (range 1,13 - 1,22), leggermente in aumento rispetto alla settimana precedente ed ancora al di sopra della soglia epidemica. Lo fa sapere l'Istituto superiore di sanità (Iss) sulla base dell'ultimo monitoraggio dello stesso e del ministero della Salute.
Bollettino Covid: i dati del 31 dicembre
In particolare sono quattro le regioni dove il tasso di incidenza dei casi di Covid è sopra mille su 100mila abitanti. In Umbria i casi sono 1.485 per centomila abitanti, in Lombardia 1.442, in Toscana 1.098, in Piemonte 1.021. Il valore più basso è in Molise con 207 casi e la Sardegna con 226 ogni 100 mila abitanti.
Terapie intensive e ricoveri
In aumento anche il tasso di occupazione in terapia intensiva: è al 12,9% (secondo la rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 30 dicembre) rispetto al 10,7% (rilevazione giornaliera al 23 dicembre). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 17,1% (rilevazione giornaliera al 30 dicembre) contro il 13,9% (rilevazione giornaliera al 23 dicembre).
Colpiti i più giovani
Dal report dell'Iss emerge poi il forte aumento di nuovi contagi di Coronavirus non associati a catene di trasmissione (124.707 contro 62.669 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti è in diminuzione (21% contro 27% la scorsa settimana), mentre cresce la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (48% vs 45%) e aumenta anche la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (31% vs 28%).
Le fasce d'età più giovani sono caratterizzate da una "maggiore circolazione del virus e nella fascia 20-29 anni la circolazione è aumentata in modo più significativo, ma tutte le fasce sotto i 40 anni sono caratterizzate da una crescita", chiarisce il presidente dell'Iss, Silvio Brusafetto, sottolineando che "le curve si confermano in netta crescita sia negli under 12 sia negli under 20".
Regioni ad alto rischio
Infine, nell'ultima settimana di monitoraggio, due Regioni sono classificate a rischio alto: Lombardia e Valle d'Aosta. L'unica area italiana a 'basso rischio' è la Provincia di Bolzano, mentre le altre 18 risultano tutte a rischio moderato secondo il DM del 30 aprile 2020. Tra queste, sette Regioni sono ad alta probabilità di progressione a rischio alto: si tratta di Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Sicilia.
Chi passa in zona gialla da lunedì
Intanto da lunedì 3 gennaio Lombardia, Piemonte, Lazio e Sicilia passeranno in zona gialla. Un cambio colore che, di fatto, non porterà variazioni sulle misure da rispettare da parte dei cittadini, perché l'utilizzo della mascherina all'aperto è già prevista per tutte le fasce, compresa quella bianca. Dal 10 gennaio, invece, rischiano di finire in zona arancione Calabria e Liguria.