Roma, 1 aprile 2021 - In Italia calano i nuovi casi di Covid (-5,9%), ma restano critici - anzi peggiorano - gli indicatori ospedalieri: sopra la soglia di saturazione 10 regioni per l'area medica e 13 per le terapie intensive con punte di oltre il 60%. E soprattutto aumentano i decessi (+4,2%). E' questa la situazione che emerge dall'ultimo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, relativo al periodo dal 24 al 30 marzo.
Covid: il confronto tra le settimane
Rispetto alla precedente settimana, l'analisi evidenzia una lieve riduzione dei nuovi contagi (141.396 contro 150.181) a fronte di un incremento delle vittime (3.000 contro 2.878). Stabili i casi attualmente positivi (562.832 contro 560.654) e le persone in isolamento domiciliare (529.885 contro 528.680), in aumento i ricoveri con sintomi (29.231 contro 28.428) e le terapie intensive (3.716 contro 3.546). "Per la seconda settimana consecutiva - sottolinea Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - a livello nazionale si rileva una lenta discesa del numero di nuovi casi e del loro incremento percentuale, anche se il dato risente di notevoli differenze regionali correlate al livello di restrizioni di tre settimane fa".
Italia rossa o arancione per tutto aprile
Quando potrebbero arrivare le riaperture
In 9 Regioni, infatti, l'incremento percentuale dei nuovi casi è ancora in crescita, soprattutto in 4 Regioni che tre settimane fa si trovavano in area bianca o gialla (Calabria, Liguria, Sardegna e Valle d'Aosta). Al contrario si rilevano riduzioni rilevanti in Regioni che tre settimane fa erano in zona arancione o rossa. Inoltre, in 10 Regioni aumentano i casi attualmente positivi, dato che si riflette anche a livello nazionale.
Ricoveri e terapie intensive
"Sul versante ospedaliero - afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi sanitari della Fondazione Gimbe - entrambe le soglie di allerta di occupazione dei posti letto da parte di pazienti Covid in area medica (maggiore del 40%) e in terapia intensiva (maggiore del 30%) sono superate a livello nazionale, attestandosi rispettivamente al 44% e al 41%: 10 le Regioni sopra soglia per l'area medica e 13 quelle per le terapie intensive". In particolare, l'occupazione di pazienti Covid in terapia intensiva supera il 40% in Puglia, Friuli-Venezia Giulia, Umbria, Toscana, Molise, Lazio e il 50% in Piemonte, Provincia Autonoma di Trento, Emilia-Romagna, con valori superiori al 60% in Lombardia e nelle Marche. "Sul fronte dei nuovi ingressi giornalieri in terapia intensiva - puntualizza Marco Mosti, direttore operativo di Gimbe - dopo la frenata registrata la scorsa settimana, il dato si e' stabilizzato".
Campagna vaccinale in Italia
Infine, secondo la Fondazione, la campagna vaccinale continua a lasciare indietro la protezione di anziani e fragili: degli over 80 il 28,3% ha completato il ciclo vaccinale e il 27,4% ha ricevuto solo la prima dose, ancora ai nastri di partenza la fascia 70-79 anni e nessun dato disponibile sui fragili. Il ritardo nella protezione delle classi d'età più fragili emerge anche dal monitoraggio dell'European Centre for Disease Control and Prevention (ECDC): l'Italia è in ritardo rispetto ad altri Paesi europei, in particolare per la fascia 70-79 anni, dove si colloca a fondo classifica.
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