Roma, 14 gennaio 2022 - L'incidenza settimanale dei casi di Covid è sempre più alta. A livello nazionale aumenta fino a 1.988 ogni 100.000 abitanti (07/01/2022 -13/01/2021) contro 1.669 ogni 100.000 abitanti (31/12/2021 -06/01/2021, dati flusso ministero Salute). La Valle d'Aosta registra questa settimana l'incidenza più alta, toccando il valore di 3.087,3 casi per 100mila abitanti. Seguono la Liguria con un valore di 2.845,7 e l'Emilia Romagna con 2.783,7.
Il bollettino Covid del 14 gennaio: casi, morti e ricoveri
Nel periodo 22 dicembre 2021 - 4 gennaio 2022, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato invece pari a 1.56 (range 1.24 - 1.8), in ulteriore aumento rispetto alla settimana precedente - quando è risultato pari a 1.43 - e ben al di sopra della soglia epidemica. Lo evidenzia il monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute.
Fronte ospedali. Continua a crescere il tasso di occupazione in terapia intensiva: sale al 17,5% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 13 gennaio) rispetto al dato del 15,4% riferito al 6 gennaio. Anche il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 27,1% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 13 gennaio contro il 21,6% del 6 gennaio).
I valori più alti di occupazione per pazienti Covid nei reparti di area non critica si registrano questa settimana in Valle d'Aosta (al 53,5% rispetto alla soglia di allerta fissata al 10%), Calabria (al 38,7%) e Liguria (al 37,3%). Per le terapie intensive i valori più alti di occupazione per pazienti Covid si registrano invece nelle Marche (al 28,2% rispetto alla soglia di allerta del 15%), Provincia autonoma di Trento (al 27,8%) e Friuli Venezia Giulia (al 23,4%).
Fronte contagio. Raddoppia il numero di nuovi casi Covid non associati a catene di trasmissione (649.489 contro 309.903 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti è in forte diminuzione (13% contro il 16% della scorsa settimana). È in diminuzione anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (48% contro il 50%) ed aumenta la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (39% contro il 34%).
Il quadro della situazione. Sono "13 le Regioni e province autonome classificate a rischio alto, di cui 3 a causa dell'impossibilità di valutazione, 8 Regioni e province risultano classificate a rischio moderato. Tra queste, cinque Regioni sono ad alta probabilità di progressione a rischio alto". L'Iss precisa: "Quasi tutte le Regioni e province riportano almeno una singola allerta di resilienza. Dieci Regioni e province riportano molteplici allerte di resilienza".
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