Giovedì 26 Dicembre 2024
ALESSANDRO BELARDETTI
Cronaca

Covid, così è crollata la fiducia: "I no vax hanno creato il caos. Ma gli anziani vanno protetti"

L’infettivologo Bassetti: la comunicazione istituzionale non è efficace, anche molti ospedalieri rinunciano. "Vedere pochi over 80 immunizzati è pericoloso. È come se la pandemia non ci avesse insegnato nulla"

Genova, 11 novembre 2023 – Professore, solo l’11,4% della popolazione ha fatto la quinta dose anti Covid. C’è qualcosa che le istituzioni continuano a sbagliare?

"Ecco, per favore non chiamiamola ’quinta dose’: la gente non la riceve per questo – spiega Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive del San Martino di Genova –. Traducendo in italiano il concetto anglosassone di ’booster’ abbiamo fatto un pasticcio. Questo è un vaccino nuovo, orientato sull’ultima variante Omicron, che non ha nulla a che vedere con il primo ciclo. Oggi la copertura delle prime tre dosi non ha più valore. Se avessimo usato una nomenclatura migliore, avremmo avuto un’adesione maggiore. Io, per esempio, ho fatto per il 21esimo anno di fila il vaccino antinfluenzale, ma non dico che ho fatto la 21esima dose".

L'infettivologo Matteo Bassetti
L'infettivologo Matteo Bassetti

Solo un errore di comunicazione, dunque?

"Oltre a questo, ci sono i no vax che hanno fatto diventare gli antidoti contro malattie l’origine di tutti i mali. Una minoranza rumorosa in Italia ha fatto terrorismo sulle vaccinazioni: in tre anni abbiamo perso tutto ciò che avevamo guadagnato negli ultimi 200. Si stava vivendo meglio, ora siamo tornati indietro di decenni: questa campagna vaccinale è un disastro".

Solo il 35% della platea di riferimento (over 60, sanitari, donne incinte, over 12 con elevata fragilità) è immunizzato.

"Speravo di arrivare almeno al 50%, ma siamo ampiamente al di sotto della soglia di sicurezza. Il mio auspicio è che l’inverno vada bene, ma sicuramente qualche 80enne che non si è vaccinato, magari immunodepresso, prenderà una brutta polmonite e lotterà per la vita".

Sembra che la pandemia non ci abbia insegnato nulla.

"Gli italiani hanno la memoria cortissima, lo abbiamo dimostrato largamente nella Storia. Con tutto quello che è capitato al nostro popolo, soprattutto agli anziani, non aderire alla campagna significa non essere capaci di ringraziare un Paese per lo sforzo compiuto. Questi errori li pagheremo cari, i cittadini dovrebbero guardarsi allo specchio e farsi un esame di coscienza".

È consigliabile vaccinarci tutti contro il Covid?

"No, oggi non ha senso. Abbiamo scelto di allargare la platea dagli over 60, ma bastava comprendere gli over 70. Però, su quella fascia andava fatto più pressing, per avere tutti vaccinati: andare casa per casa, telefonare, coinvolgere i medici di base. Non avremmo dovuto perdere neanche un 80enne. Ma la cosa assurda è che vedo tanti 80enni che fanno l’antinfluenzale e non l’anti Covid".

C’è chi pensa che il vaccino antinfluenzale crei un’immunità di gregge anche contro il Covid?

"Assolutamente no, non c’entra niente. Sarebbe come dire: mi metto il casco in moto, ma solo sulla parte destra della testa, così copro anche la sinistra".

Otto italiani su dieci hanno fiducia nei vaccini: è un dato positivo o negativo?

"Negativo. C’è un 20% di italiani che non crede nei vaccini. Prima del Covid c’era un 3-5% di no vax e coi dubbiosi si arrivava al 10-15%. Ora i contrari sono aumentati. Un dato pericoloso: c’è chi vuole tornare ad avere il vaiolo, la rosolia, il morbillo, la poliomielite".

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