Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Covid, Fiaso: +46% di bambini ricoverati in una settimana

Il report degli ospedali sentinella: il 58% dei baby pazienti ha meno di 5 anni. Tra gli adulti cresce ancora il numero dei non vaccinati ricoverati

Un reparto di terapia intensiva (Ansa)

Un reparto di terapia intensiva (Ansa)

Roma, 29 dicembre 2021 - I pazienti Covid sotto i 18 anni sono cresciuti del 46% nella settimana 21-28 dicembre. Lo evidenzia il report della Fiaso, la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere, elaborato su 21 strutture sanitarie e ospedaliere e 4 ospedali pediatrici distribuiti su tutto il territorio italiano. Il numero dei bambini ricoverati è passato da 45 a 66 (di cui 3 in terapia intensiva), con un incremento pari al 46,7%. Tra i piccoli degenti il 56% ha tra 0 e 4 anni mentre la restante parte del 44% ha tra 5 e 18 anni. Nessuno dei minori sopra i 5 anni era stato vaccinato con ciclo completo. 

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Dal report emerge anche che dal 7 al 28 dicembre il numero dei pazienti Covid non vaccinati ricoverati è cresciuto del 46%, mentre l'aumento dei vaccinati si è fermato al 19%. Il tasso di crescita dei ricoveri nei reparti è del 13,7%, con una accelerazione rispetto alla scorsa settimana quando l'incremento era stato del 7%. L'aumento complessivo è stato del 33%. In terapia intensiva i non vaccinati sono il 71% del totale dei pazienti, contro il 29% di vaccinati. Per i non vaccinati si va dai 21 agli 85 anni, per i vaccinati il più giovane ha 35 anni e il più anziano 90. 

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Nell'ultima settimana la crescita nei reparti intensivi negli ospedali sentinella Fiaso è stata del 18%, più consistente rispetto a quella registrata nei ricoveri ordinari. Decisamente maggiore risulta l'aumento di non vaccinati in rianimazione rispetto ai vaccinati (21,6% contro 10%). Tra i vaccinati in rianimazione l'84% aveva completato il ciclo vaccinale con 2 dosi da oltre 4 mesi e non aveva ancora eseguito la dose booster raccomandata. Nei reparti ordinari la presenza di pazienti non vaccinati è del 54%. 

Permane la differenza di età fra vaccinati e non: i primi hanno in media 70 anni, i secondi 63 anni. Diverso anche lo stato di salute tra le due categorie: il 71% dei vaccinati ricoverati soffre di gravi patologie, mentre meno della metà dei pazienti non vaccinati (47%) è affetto da altre malattie. 

Per la Fiaso potrebbe esserci stato un "effetto festività" a pesare sul maggior numero di ospedalizzazione. "In questa fase occorre guardare meno al numero di tamponi positivi e di contagi e focalizzare l'attenzione sugli ospedali che danno davvero il passo dell'epidemia - commenta il presidente Giovanni Migliore -. Assistiamo a un incremento dei ricoveri ma di gran lunga inferiore rispetto ai numeri di un anno fa. I numeri ci restituiscono il quadro di una pandemia che colpisce e corre soprattutto tra i non vaccinati e che tra chi non ha la protezione del vaccino determina le più gravi conseguenze".