Reggio Calabria, 7 novembre 2020 - Saverio Cotticelli non sarà più il commissario ad acta per la sanità della Regione Calabia. Fonti Mef confermano che Cotticelli sta presentando ai ministri Gualtieri e Speranza le proprie dimissioni. La nomina del suo successore arriverà oggi stesso. "Va sostituito con effetto immediato", ha affermato il premier Giuseppe Conte in una nota, preannunciando l'uscita di scena di Cotticelli ancor prima che venissero formalizzate le sue dimissioni.
L'ormai ex commissario è finito nell'occhio del ciclone dopo il suo intervento nella trasmissione "Titolo V", andata in onda ieri sera su Rai 3. In un'intervista piuttosto imbarazzata, infatti, Cotticelli ha di fatto ammesso di non sapere che tra le sue competenze era ricompreso anche il piano anti Covid per la Calabria, spiegando poi che "la settimana prossima è pronto". Inoltre il commissario si è mostrato impreparato anche sul numero delle terapie intensive in Calabria, ricevendo il rimprovero "fuori campo" del suo sub commissario, Maria Crocco. Contro Cotticelli in queste ore si sono schierati tutti gli schieramenti politici, compreso Conte. Monta, intanto, la rabbia dei cittadini calabresi che - denunciano numerose associazioni - hanno scoperto in tv come "il commissario alla sanità calabrese" non abbia "mai lavorato su un piano anti Covid e che addirittura non ha un quadro chiaro sui numeri dei ricoveri in reparto e, soprattutto in terapia intensiva. Una vergogna".
Chi è Saverio Cotticelli
Campano di origine, generale dei carabinieri in pensione con una lunga e notevole carriera nell'Arma, avendo guidato, tra le atre, il Nas, la Legione Piemonte, la Legione Lazio e il sindacato Cocer, Cotticelli è arrivato in Calabria agli inizi di gennaio 2019, dopo la sua nomina da parte del governo Conte a guida M5s-Lega avvenuta il 7 dicembre 2018.
Fu l'allora ministro dell'Economia Tria, di concerto con la ministra della Salute Grillo e sentita la ministra degli Affari Regionali Stefani, a incaricarlo. La sua conferma risale invece al 19 luglio 2019.
Cotticelli in Calabria
Oltre 20 i compiti che gli erano stati assegnati dal governo nazionale per risanare la sanita' calabrese, in Piano di rientro dal 2009 e commissariata dal 2010, sotto il profilo contabile e della erogazione dei Lea: "Legalita', legalita', legalita'", e' stato il tema di fondo dei suoi interventi pubblici, e non a caso il primo incontro istituzionale che Cotticelli ha avuto al suo arrivo in Calabria è stato con il procuratore capo dell'Antimafia di Catanzaro, Nicola Gratteri.
In quasi due anni di gestione della sanità calabrese, Cotticelli, affiancato da un sub commissario - inizialmente Thomas Schael e successivamente Maria Crocco -, ha avuto rapporti complicati, sul piano istituzionale, con i due presidenti di regione con cui ha coabitato, Mario Oliverio e Jole Santelli.
Tensioni anche con ampi settori della sanità, soprattutto il privato, e con i sindacati, che negli ultimi tempi avevano più volte sollecitato la sua rimozione al ministro Speranza. Da mesi era ormai sulla graticola, gli si rimproverava, tra le altre cose, di non aver saputo adempiere al primo dei suoi mandati, ovvero lo storico disavanzo della sanità calabrese. Dall'ultimo tavolo di monitoraggio ministeriale, lo scorso 9 ottobre, era emerso un persistente "buco" nei conti superiore ai 200 milioni (senza le coperture della tassazione).
Il giorno dopo la riunione, Cotticelli aveva annunciato la sua intenzione di presentare le dimissioni, riservandosi però di ufficializzare solo dopo aver avuto con confronto con il ministro Speranza. Ma pochi giorni fa, col "Decreto Calabria" il commissariamento della sanità calabrese era stato prorogato e Cotticelli era rimasto al suo posto, in attesa della nuova nomina. A sbloccare la situazione l'intervista a Titolo V che ha innescato la sollevazione del mondo politico.