Mercoledì 15 Gennaio 2025
REDAZIONE CRONACA

Truffa alle assicurazioni con finti incidenti, arresti. "Anche un infanticidio per risarcimento"

La truffa è pari a 2 milioni di euro. Complessivamente coinvolte 144 persone

Un'ambulanza (foto d'archivio)

Cosenza, 22 gennaio 2014 - Sarebbero addirittura arrivati a far morire, deliberatamente, un bambino nato prematuro attribuendone il decesso a un finto incidente stradale per poter ottenere un super risarcimento. E' questo uno dei casi più eclatanti di una serie di presunte truffe ad assicurazioni per falsi incidenti scoperta da polizia e guardia di finanza di Cosenza. L'operazione, denominata 'Medical market', ha portato a 7 provvedimenti cautelari (4 arresti domiciliari, 2 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria e una sospensione dalla professione forense), ma vede coinvolte complessivamente 144 persone.  

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, hanno permesso di accertare una truffa pari a due milioni di euro. Agli indagati vengono contestati, a vario titolo, i reati di omicidio volontario, falso ideologico e materiale in atto pubblico, corruzione, peculato, frode e truffa ai danni dello Stato.

"BASE OPERATIVA" DENTRO L'OSPEDALE - La "base operativa'" dell'organizzazione, secondo gli inquirenti, era l'ospedale di Corigliano CalabroQui alcuni medici compiacenti rilasciavano certificazioni mediche in tutto o in parte false al fine di trarre in inganno i medici legali di compagnie assicurative e, quindi, conseguire illeciti profitti poi spartiti fra le parti. In particolare, nel corso dell'attività investigativa è emerso che persone residenti in comuni della provincia cosentina, attraverso alcuni studi legali, ottenevano certificazione attestante patologie invalidanti senza essere stati sottoposti alle tassative visite mediche. Nonostante fosse stata rilasciata certificazione medica su modulo in uso al reparto di ortopedia dell'ospedale, agli atti non vi era assolutamente alcuna traccia dei pazienti, delle visite delle prenotazioni. Un radiologo con la complicità di un medico, allo scopo di provare determinate patologie invalidanti, attribuiva a pazienti sani, le radiografie di persone effettivamente affette da patologie che non avevano assolutamente alcun nesso con presunti incidenti stradali.

BIMBO LASCIATO MORIRE - Ed è sempre all'ospedale di Corigliano Calabro che un bambino, nato prematuro, è stato lasciato morire senza ricevere alcuna assistenza medica con il consenso della madre allo scopo di imputarne il decesso a un falso incidente stradale. L'episodio risale al 2012 quando una donna di 37 anni, incinta tra la 24/a e la 28/a settimana, si presentò al pronto soccorso denunciando che un incidente stradale le avrebbe provocato la nascita prematura del bimbo. In realtà, secondo gli investigatori, la donna, con il suo consenso, era stata indotta a partorire prematuramente con la tecnica del "pinzamento". Nonostante il bambino fosse nato vivo, arrivato in ospedale non gli sarebbero state fornite le cure necessarie e sarebbe stato lasciato morire grazie alla complicità del medico. Poi, una volta riscosso l'indennizzo, medici e pazienti si sarebbero divisi i soldi del risarcimento ottenuto dall'assicurazione, mai pagata però proprio per l'indagine in corso. Dalle indagini emergono altri casi di aborto a scopo di aumentare il risarcimento dei danni sui quali gli investigatori stanno cercando di fare chiarezza.