Giovedì 21 Novembre 2024
ERIKA PONTINI e SARA MINCIARONI
Cronaca

Cosa non torna nel caso di Matteo Falcinelli. Dagli audio spenti nelle bodycam al giallo dei due telefoni

Mancano ancora diversi tasselli per chiudere il puzzle. I microfoni sono stati chiusi volontariamente? Quel cenno inequivocabile fra agenti

Roma, 5 maggio 2024 – Un silenzio pieno di sospetti. Ci sono dei buchi nei video che la polizia ha fornito dopo l’arresto di Matteo Falcinelli. Non si tratta di tagli al montaggio, sono pause nella registrazione audio, momenti in cui i microfoni collegati alle bodycam degli agenti che prendono parte all’intervento semplicemente smettono di trasmettere. Spenti volontariamente? È quello che sostiene la famiglia del ragazzo che nel rielaborare l’accaduto ha raccolto una serie di elementi che non tornano e adesso stanno valutando con i propri legali. Tasselli mancanti e sospetti tra i fatti di quella assurda notte di violenza, in cui uno studente italiano di 25 anni è finito in custodia della polizia all’altro capo del mondo, legato con le mani e i piedi dietro la schiena per 13 minuti.

Matteo Falcinelli legato e solo in cella a Miami
Matteo Falcinelli legato e solo in cella a Miami

Alle 3.40 del mattino Matteo Falcinelli viene fatto salire nell’auto di pattuglia già ammanettato, pochi istanti prima è stato schiacciato a terra e il suo volto è già segnato dalla forza con cui è stato spinto sull’asfalto, il poliziotto che ha gestito l’intervento chiama a raccolta i colleghi. I volti sono illuminati dai lampeggianti blu e rossi delle auto, il poliziotto A. ha intorno cinque agenti e inizia a parlare sottovoce, “continuava a toccare tutti” dice in un americano gergale, poi un altro poliziotto gli fa un cenno inequivocabile, di ruotare una leva, e l’audio se ne va. Restano solo immagini di questo gruppo di poliziotti che parlano tra loro e si toccano o mimano di spingersi.

Tra le cose che scriveranno in uno degli unici documenti ufficiali e cioè che Matteo rivoleva indietro 500 euro manca completamente ciò che invece risulta evidente dai video, cioè che Matteo stava chiedendo indietro i suoi telefoni, quelli che – sostiene in tutti i filmati della polizia – gli sono spariti dentro al locale. Anche su questo fatto la famiglia vuole vederci chiaro: lo studente fin dall’inizio ripete come in un loop che gli agenti devono recuperare i suoi telefoni, ma uno di loro gli risponde che “dentro non hanno i tuoi telefoni”. E’ qui che la scena degenera, Matteo alza la voce “i need my phone, they have my phone” e il poliziotto gli risponde “loro non hanno i tuoi telefoni, se non vuoi avere guai vai a casa fratello”. Qui il ragazzo rivendica i suoi diritti e grida ma in pochi istanti viene ammanettato e scagliato per terra con violenza e poi accade qualcosa che si fatica a comprendere: spuntano i due telefoni.

I telefoni di Matteo Falcinelli in un frame dei video
I telefoni di Matteo Falcinelli in un frame dei video

L’agente li riceve dalle mani di un uomo in completo nero (come si vede dalle immagini delle bodycam) probabilmente l’addetto del locale, e li posa per qualche istante accanto al corpo steso di Matteo poi quando il giovane stordito e dolorante, viene sollevato per essere caricato in macchina allora i due cellulari vengono raccolti da terra dalla stessa mano che ce li aveva appena messi. Di tutto questo nel verbale non ci sarà mai traccia.

I telefoni di Matteo Falcinelli in un frame del video
I telefoni di Matteo Falcinelli in un frame del video