Venerdì 20 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Meteo, bomba d'acqua a Cortina: una vittima

Forti precipitazioni nella notte. Una donna è morta nell'auto travolta da una colata di detriti. Il geologo: fenomeno naturale

Bomba d'acqua a Cortina: l'intervento dei vigili del Fuoco (Ansa)

Cortina d'Ampezzo (Belluno), 5 agosto 2017 - La tanto attesa perturbazione, dopo giorni di canicola senza speranza, è arrivata al Nord sotto forma di quella che impropriamente si dice 'bomba d'acqua' a Cortina. E ha provocato una vittima. E' successo la scorsa notte e la violenza del temporale è stata tale che una donna del posto è morta travolta con la sua auto sotto una colata di detriti. Per la precisione le aree interessate sono quelle della zona del Cristallo. Interrotta la strada dolomitica in tre punti: a Rio Gere, al Lago Scin e in località Alverà. 

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L'auto con la vittima è stata individuata dai soccorritori nell'alveo del torrente tra Riogere e lago Scin. Con l'aiuto di una piccola ruspa è stata liberata l'auto dai detriti ma il personale sanitario del Suem non ha potuto che costatare il decesso della persona che era a bordo. La massa detritica provocata dalla bomba d'acqua ha invaso alcune strade e garage. Le squadre di soccorso sono al lavoro per riportare la situazione alla normalità.

Il sindaco di Cortina, intervistato dal nostro cronista, ha parlato di "situazione tragica" e ha aggiunto: "Abbiamo due piani: uno sull'immediato e uno per la prossima settimana".

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(video di Lorenzo Moroni)

LA VITTIMA - Si chiamava Carla Catturani, aveva 60 anni ed era un medico in pensione che si dava da fare per le iniziative della collettività: aveva partecipato a una festa paesana nella zona e stava rincasando anzitempo per l'insorgere del maltempo.

La donna, alla guida della sua Panda, stava attraversando un ponte della statale 51, che dalla località Ampezzana porta a Passo Tre Croci, quando è piombata sulla strada l'imponente massa di detriti che ha travolto il mezzo, facendolo finire nell'alveo del torrente tra Riogere e Lago Scin. La colata di detriti ha invaso anche il piano terra di una decina di case e una diverse automobili, nella frazione di Alverà, i cui proprietari hanno lanciato l'allarme chiamando i vigili del fuoco e i carabinieri.

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(video di Erica Zambonelli)

ZAIA: STATO DI CRISI - Il presidente del Veneto Luca Zaia ha firmato lo stato di crisi per l'area interessata dalla frana provocata dal maltempo. Il governatore, dopo aver partecipato a una riunione tecnica con le diverse realtà impegnate dall'evento ha compiuto un sopralluogo sulla zona.

I SOCCORSI - Sul posto sono giunte squadre dei soccorritori dei vigili del fuoco, del soccorso alpino, i carabinieri e la polizia che si sono messi alla ricerca della persona scomparsa che è stata poi trovata dai cinofili del soccorso alpino. La strada sarà liberata dai detriti in giornata, ma la decisione riguardo alla sua percorribilità sarà presa nella riunione prevista in mattinata e alla quale parteciperanno tecnici del Comune di  Cortina, i vigili del fuoco, Veneto Strade, carabinieri, polizia e Suem (servizio urgenza ed emergenza medica). Si dovrà infatti stabilire se ci siano le condizioni di sicurezza a monte del punto in cui si è partita la massa di detriti. La zona, comunque non è isolata, in quanto ci sono strade alternative che consentono di raggiungere le varie destinazioni.

 

Nel frattempo i vigili del fuoco hanno fatto evacuare, per precauzione, il personale del ristorante 'Lago Scin' che si trova a ridosso del punto in cui è arrivata la bomba d'acqua.

IL GEOLOGO: FENOMENO NATURALE - Matteo Isotton, geologo bellunese con una lunga esperienza di interventi su eventi franosi nella provincia, commenta: "L'unico sistema per mettere in sicurezza le aree di montagna sarebbe quello di radere al suolo le montagne". E aggiunge: "Quello delle ultime ore è un fenomeno del tutto naturale al quale si deve la formazione stessa delle valli e dei ghiaioni. Nella zona di Cortina, lungo l'asse del Boite gli eventi di questo genere sono peraltro più frequenti che altrove e la conformazione fisica della zona fa sì che, in caso di precipitazioni violente, grandi quantità d'acqua siano convogliate molto velocemente in pochi punti".

Il geologo distingue tuttavia zone più propedeutiche alla formazione di colate detritiche, come quella di Aquabona, lungo la strada statale Alemagna, sempre alle porte di Cortina, da altre nelle quali l'aspettativa appare più remota perché da molti decenni non si registrano dinamiche franose. "Ma ragionando sul 'non è mai successo nulla' - dice Isotton - nemmeno la tragedia di Rigopiano sarebbe mai dovuta accadere. Eppure basta studiare la geomorfologia anche attraverso un semplice sguardo alle mappe di Google per capire come, prima o dopo, in certe aree il cedimento di superfici inclinate deve per forza accadere". Per quanto riguarda il bellunese, secondo Isotton, è una provincia dove manca una cartografia geologica completa

GLI ALBERGATORI - Sembrano poco preoccupati, gli albergatori della zona: per la presidente dell'Associazione albergatori di Cortina d'Ampezzo, Roberta Alverà, l'episodio franoso sulla strada che collega il capoluogo al Passo Tre Croci, che ha causato una vittima, "non dovrebbe avere conseguenze sulla stagione turistica già avviata. Normalmente quando succedono fatti di questo tipo - rileva - tendenzialmente chi apprende le informazioni dalla stampa pensa ci sia un'area coinvolta più vasta ma i danni di oggi sono molto circoscritti. Sulla strada interessata non vi sono strutture turistiche ma solo villaggi di residenti locali".