Roma, 5 ottobre 2024 - Scontri oggi al corteo pro Palestina, manifestazione a 48 ore dall’anniversario della strage in Israele compiuta dai terroristi di Hamas. In campo un dispositivo di sicurezza che conta su migliaia di agenti. In piazzale Ostiense una vera guerriglia tra lanci di bottiglie e bombe carta dei manifestanti contro la polizia, che ha risposto con lacrimogeni e idranti per disperdere i violenti.
Una ragazza è rimasta ferita alla testa. Sarebbero invece 24 gli agenti feriti.
Ci sarebbero alcuni fermati. La posizione di almeno 5 persone, secondo quanto si apprende, è al vaglio.
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Sono quattro i fermati durante gli scontri e portati in questura. Due di questi sono stati denunciati a piede libero per resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale. Al vaglio la posizione degli altri due. Sale per ora a 30 il bilancio dei feriti tra le forze dell'ordine (26 poliziotti e 4 militari della Gdf) e 40 i fogli di via.
Ci sarebbero alcuni fermati negli scontri tra manifestanti e polizia avvenuti nel corso della manifestazione pro-Palestina di piazzale Ostiense, a Roma. La posizione di almeno 5 persone, secondo quanto si apprende, è al vaglio. Ci sarebbe anche una ragazza ferita.
"Apprendo con preoccupazione le notizie che arrivano da Roma dove coloro che dicono di voler manifestare per la pace in realta' inneggiano alla strage del 7 ottobre e sventolano bandiere di Hezbollah. Inoltre, parte degli stessi manifestanti si sta rendendo protagonista di gravissimi atti di violenza contro le Forze dell'ordine a cui rivolgo la solidarietà mia personale e del Senato della Repubblica". Lo afferma il presidente del Senato, Ignazio La Russa, in un post su facebook.
La polizia lancia lacrimogeni e usa gli idranti per disperdere i manifestanti violenti, molti incappucciati, mentre gli agenti sono bersagliati da bombe carta, sassi, mazze, pali della segnaletica stradale. In piazza è un fuggi dopo che si è scatenata un vera e propria guerriglia.
I manifestanti pro Palestina riuniti a Roma nonostante il divieto prescritto dalla Questura stanno facendo il giro di piazzale Ostiense, che è comunque presidiato da ogni lato dai blindati della polizia.
È appena partito da piazzale Ostiense verso viale di Porta Ardeatina il corteo non autorizzato dei manifestanti pro Palestina. Al momento non si registrano disordini.
"Siamo diecimila, vogliamo sfilare in corteo”. Gli organizzatori della manifestazione pro-Pal in corso in piazza Ostiense a Roma vorrebbero rompere la staticità della protesta, vietata dalla questura e finora contenuta nella stessa piazza dalle forze dell’ordine a presidio dell’area, e mettersi in marcia. Nelle intenzioni degli organizzatori, il corteo dovrebbe infatti proseguire verso il Colosseo. I blindati di polizia, carabinieri e guardia di finanza, ai piedi della Piramide Cestia, non permettono però di far uscire dalla zona delimitata i manifestanti. Tra di loro è spuntata anche una bandiera gialla di Hezbollah, mentre altri hanno provato a cacciare dalla folla il noto youtuber Simone Cicalone, avvistato in piazza, al grido di “Vattene”. Reazione giudicata “aggressiva” dallo youtuber, in strada - ha provato a spiegare - “come un privato cittadino”.
Fonti della Questura presenti a piazzale Ostiense riferiscono all’agenzia Dire che un eventuale corteo dei manifestanti pro Palestina non riceverà l’autorizzazione e che anche il sit-in, che si è svolto nelle prime ore del pomeriggio a Porta San Paolo, non era autorizzato.
Fumogeni e slogan, tra cui “Palestina libera, free Palestine”, precedono la partenza del corteo non autorizzato da piazzale Ostiense. Migliaia di manifestanti pro Palestina sembrano intenzionati a dirigersi verso viale della Piramide Cestia, dove la strada è bloccata da almeno sei blindati della polizia. Gli agenti sono in tenuta antisommossa. Tra la testa del corteo e gli agenti (circa una ventina di metri di distanza) ci sono decine di giornalisti e telecamere.
"Muoviamoci in corteo", aveva detto poco prima un attivista al megafono in piazzale Ostiense. E ha poi aggiunto: "Noi questo corteo oggi lo faremo". "Noi ci siamo nonostante i diktat del governo. E mostrante tutto quello che ci aspetta noi ci siamo", dicono i giovani palestinesi: "Non ci ferma nessuno. Il corteo lo faremo".
Cori contro Netanyahu, Meloni, Biden. Monta la protesta dei pro-Pal giunti a piazzale Ostiense per manifestare in difesa della Palestina e del Libano. Sono ormai diverse migliaia i presenti nella piazza, malgrado il divieto imposto dalla questura che continua a presidiare la zona con molti mezzi blindati parcheggiati intorno all’area.
“L’Italia fermi la vendita e l’invio di armi a Israele. Finisca immediatamente il genocidio a Gaza”, dice un attivista al megafono nel corso della manifestazione pro-Palestina a piazzale Ostiense, a Roma. “Il 7 ottobre è iniziata la rivoluzione”, aggiungono alcuni presenti dal megafono in un coro.
“Noi vogliamo Gaza libera” al ritmo e battendo le mani. Arrivano così i manifestanti di Potere al popolo nel presidio pro Palestina in svolgimento a Roma, in piazzale Ostiense. “Siamo tutti antisionisti. Intifada sino alla vittoria”, altri slogan. “Mai più genocidio”, aggiungono altre grida. Sono almeno 6 mila, secondo quanto apprende l’AGI, i presenti, al momento, nella piazza delimitata dalle forze dell’ordine. Nel corso della manifestazione, oltre alla Meloni, sono stati presi di mira il presidente americano Joe Biden e Netanyahu.
Sono circa 1.500 al momento i manifestanti che hanno raggiunto piazzale Ostiense per la manifestazione pro Palestina a Roma vietata dalla Questura. Continua l’afflusso nella piazza super presidiata dalle forze dell’ordine.
"Fate attenzione se state prendendo il treno", e la foto di un gruppo di agenti alla Stazione Tiburtina. Stesso scatto e stesso avvertimento in altre stazioni e agli snodi principali del centro di Roma. Sul web corre la protesta di chi vorrebbe arrivare al punto di partenza della manifestazione pro Pal a Roma, vietata dalla questura ma non riesce per i controlli serrati. "La questura di Roma impedisce ai bus di raggiungere la manifestazione", spiega un account postando il messaggio di un gruppo di manifestanti che sostengono di non riuscire a partire per un veto della questura.
Dispositivi di sicurezza in campo a Roma nella giornata del corteo pro Palestina vietato. Sono 1.600, si apprende, le persone controllate finora e 19 sono state portate in questura per valutare la loro posizione al fine dell’eventuale foglio di via.
Sono in corso i controlli a caselli autostradali, nelle stazioni e in tutta l’area attorno a piazzale Ostiense a Roma dove, nonostante il divieto, alcuni gruppi si sono dati appuntamento alle 14 per la manifestazione Pro Palestina. L’obiettivo è di intercettare eventuali infiltrati violenti che potrebbero unirsi ai manifestanti, in arrivo anche da altre città. Al momento non ci sarebbero criticità.
“Non si può trasformare una legittima manifestazione a favore della Palestina in una esaltazione dell’antisemitismo e di un’azione terroristica che ha provocato migliaia di morti”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, a margine della giornata dell’economia organizzata da Forza Italia a Milano. “Dobbiamo garantire la sicurezza di tutti i luoghi di culto ebraici - ha sottolineato - e mi auguro che prevalga il buon senso: è inaccettabile trasformare manifestazioni di libero pensiero in manifestazioni in cui si indica al pubblico ludibrio una persona come la senatrice Segre, che è un’immagine emblematica della lotta contro il nazifascismo, così come non è accettabile additarla come pericolosa agente sionista o fare lo stesso con persone che sono di origine ebraica”, ha concluso.
Il Questore di Torino, Paolo Sirna, in vista delle manifestazioni in programma lunedì prossimo ha prescritto ai comitati organizzatori di “svolgerle in data diversa ed esclusivamente in forma statica”. Si legge questo in una nota della Questura in cui si sottolinea che “lo svolgimento di predette manifestazioni si collocano, infatti, nella cornice di una ampia e diffusa mobilitazione indetta nel ricordo del primo anniversario dell’attacco allo Stato di Israele da parte delle frange palestinesi riconducibili al movimento di Hamas sfociato nell’uccisione, il 7 ottobre dello scorso anno, di numerose vittime e nel rapimento di altrettante persone alcune delle quali decedute durante il conflitto”. “In una data così fortemente simbolica, poiché coincidente con l’eccidio commesso ai danni della popolazione israeliana, non può escludersi che i manifestanti possano essere indotti a compiere azioni lesive e contrarie all’ordine e alla sicurezza pubblica”, conclude la nota.
Lo stop al corteo ha diviso il ‘mondo' palestinese e saldato estrema sinistra ed estrema destra che si sono schierate a favore della mobilitazione. L’Unione democratica arabo-palestinese e i Giovani Palestinesi hanno annunciato che saranno in piazza comunque oggi, mentre la Comunità palestinese ha concordato una nuova data per sabato 12 ottobre. Anche Potere al Popolo sarà in piazza e assicura un 'grande corteo' in risposta a un 'pericoloso meccanismo repressivo'. Sostegno arriva pure dall’estrema destra con Forza Nuova che parla di una 'manifestazione doppiamente legittima' e di una 'campagna di criminalizzazione e censura nei confronti del mondo antisionista'.
“Più che preoccupato sono indignato perché ieri in televisione ho addirittura ascoltato una persona che ha detto che il vero terrorista è lo Stato d’Israele”. In una intervista a “Il Mattino”, il ministro della Giustizia Carlo Nordio risponde così a una domanda sulle preoccupazioni legate alla manifestazione pro Palestina di oggi a Roma. “Io - ricorda il guardasigilli - lunedì prossimo 7 ottobre andrò convintissimo alla cerimonia nella Sinagoga di Roma, spero che queste persone si rendano conto di essere fuori da ogni ordine civile e razionale".