Giovedì 19 Dicembre 2024
ANTONIO D’AMATO
Cronaca

Corruzione, maxi inchiesta a Roma. Arrestato il direttore di Sogei. Nei guai l’uomo di Musk in Italia

Fermato Paolo Iorio, dirigente della società del Mef, con una mazzetta da 15mila euro. Diciotto indagati. Tra loro l’ex hacker Stroppa (che segue il progetto Starlink): avrebbe ricevuto documenti riservati.

Andrea Stroppa con Elon Musk in una foto di repertorio

Andrea Stroppa con Elon Musk in una foto di repertorio

Il direttore generale business di Sogei beccato in flagrante mentre prende una mazzetta da 15 mila euro. L’ex hacker di Anonymous oggi braccio destro di Elon Musk in Italia che diventa destinatario di una "illecita propalazione di notizie riservate in ordine a decisioni assunte nel corso di riunioni ministeriali". E un totale di 18 persone e 14 società indagate per i reati di corruzione e turbativa d’asta. L’inchiesta della procura di Roma scatta proprio all’avvio del G7 delle Tecnologie a Cernobbio: una grana per Palazzo Chigi in un momento in cui gli occhi del mondo sono puntati sull’Italia e mentre Alessio Butti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica, annuncia che il governo sta "valutando con Starlink (l’azienda di Musk, ndr) l’integrazione della tecnologia satellitare come complemento alle infrastrutture esistenti".

UNA GOCCIA NEL MARE

Sogei è l’azienda controllata al 100% dal ministero dell’Economia e delle Finanze che svolge consulenza informatica per la pubblica amministrazione. È il cervellone con tutti i dati degli italiani, dalla fatturazione elettronica al fascicolo sanitario. Due sere fa la Guardia di Finanza ferma il dg Paolo Iorio con 15 mila euro in contanti ricevuti dall’ad di Digital Value Massimo Rossi. Durante la successiva perquisizione arriva anche il sequestro di altri 2600 euro trovati in casa di quest’ultimo. Ma la mazzetta sarebbe una goccia nel mare, secondo i pm. A Iorio, nel frattempo finito ai domiciliari, viene contestato il reato di corruzione perché con "più azioni del medesimo disegno criminoso, indebitamente riceveva in più occasioni somme di denaro", si scrive nel capo d’imputazione.

LA CORRUZIONE

In particolare "a fronte di una serie di contratti stipulati con Sogei" per un valore complessivo di oltre 100 milioni di euro, il manager "riceveva somme di denaro non quantificate, ma da intendersi nell’ordine di decine di migliaia di euro con frequenza di circa due volte al mese dal novembre del 2023" da Rossi, in cambio di contratti per le ’sue’ società Italware e Itd Solution. Un totale di oltre 98 milioni per Italware e quasi 6 per Itd. Tutti gli incontri sono stati monitorati e intercettati.

IL REFERENTE

DI MUSK IN ITALIA

L’indagine del pool di pm che si occupano dei reati nella pubblica amministrazione coinvolge anche il "referente in Italia di Space X di Elon Musk", Andrea Stroppa, che però si dice "totalmente estraneo ai fatti contestati". Secondo piazzale Clodio il collegamento invece c’è e sarebbe quello che nelle conversazioni veniva chiamato ‘Antonio della Difesa’ e che i magistrati identificano come il militare della Marina Antonio Angelo Masala, che figura tra gli indagati. È lui, secondo la ricostruzione dei magistrati, ad “agganciare” Stroppa durante una riunione sul tema del VI Reparto.

L’INFORMATIVA DELLA GDF

Si legge nell’informativa della Gdf citata nel decreto di perquisizione: "Nel corso delle conversazioni emerge che da un lato l’ufficiale di Marina programma con un altro indagato l’inserimento di Olidata Spa nell’affare". E dall’altro fa sapere a Stroppa "notizie riservate in ordine a decisioni assunte nel corso di riunioni ministeriali". Per favorire Olidata e Digital Value, che ieri in Borsa hanno perso l’11 e il 10%. Intanto Sogei, non indagata, "esprime piena fiducia nella magistratura" e si dichiara "indiscutibilmente estranea ai fatti". Lo Stato Maggiore della Difesa assicura "il massimo supporto alle autorità inquirenti" aggiungendo che "i presunti comportamenti per i quali si indaga non sono certamente compatibili con i valori delle Forze Armate".

LE CARTE

Secondo l’indagine in atto, Andrea Stroppa avrebbe ricevuto da un indagato un documento riservato della Farnesina in cambio di utilità. Dunque il militare della marina in questione "compiva atti contrari ai suoi doveri d’ufficio rivelando illegittimamente a Stroppa notizie di ufficio destinate a rimanere segrete". Ovvero il militare "inoltrava a Stroppa un documento riservato del Ministero degli Affari Esteri redatto a margine di una riunione tenutasi in data 29 agosto scorso alla quale" l’indagato "prendeva parte in virtù del proprio-ruolo di Ufficiale della Marina Militare in forza al VI Reparto dello Stato Maggiore Difesa" e "avente ad oggetto la valutazione del progetto finalizzato all’impiego con scopi militari prima e dual use dopo, delle tecnologie satellitari fornite dall’azienda americana Space X". In serata, nel frattempo in serata ha specificato che il documento nelle mani di Stroppa non sarebbe stato classificato come riservato, "ma semplicemente un documento interno con un elenco di necessità.