Roma, 13 ottobre 2020 - La nuova stretta anti Covid sul numero di passeggeri per il trasporto pubblico locale (Tpl) andrebbe a generare un "notevole disservizio". E' la posizione espressa da Asstra, l'associazione delle aziende del trasporto urbano ed extraurbano. Simulando una capienza dei mezzi di trasporto pubblico locale al 50%, ogni giorno "si impedirebbe a circa 275 mila persone di beneficiare del servizio di trasporto sia per motivi di studio che di lavoro" scrive Asstra in uno studio. "Le ulteriori limitazioni al servizio di Tpl obbligherebbero buona parte dell'utenza a fare ricorso alla mobilità privata per continuare ad effettuare i propri spostamenti. Ipotizzando che l'utenza trasferisca le proprie abitudini di mobilità dal mezzo pubblico all'autovettura, si potrebbero generare da oltre 42 mila a oltre 250 mila spostamenti in auto in più ogni giorno solo nelle ore di punta mattutine".
Attualmente il riempimento dei mezzi di tpl è all'80%. Nel caso in cui questo coefficiente venga abbassato, per gli operatori "risulterebbe difficile continuare a conciliare il rispetto dei protocolli anti-Covid e garantire allo stesso tempo il diritto alla mobilità per diverse centinaia di migliaia di utenti ogni giorno, con il conseguente rischio di fenomeni di assembramento alle fermate e alle stazioni". "Appare evidente - aggiunge l'Asstra - come le ulteriori limitazioni al servizio di Tpl obbligherebbero buona parte dell'utenza a fare ricorso alla mobilità privata per continuare a effettuare i propri spostamenti".