Roma, 26 maggio 2020 - Sono iniziati oggi i primi prelievi per i test sierologici dell'indagine del ministero della Salute, a seguito delle chiamate iniziate ieri da parte della Croce Rossa Italiana ai cittadini selezionati nel campione Istat. Le prime Regioni dove si stanno effettuando oggi i prelievi sono Liguria, Basilicata, Province Autonome di Trento e Bolzano, Lazio. Da domani previsti i primi prelievi su Roma. Le chiamate effettuate ieri sono state oltre 7.300, con un esito positivo al primo contatto del 25%. Oltre il 60% delle persone coinvolte ha chiesto di essere ricontattato, circa il 15% per il momento sta valutando l'opportunità di partecipare. Le Regioni che hanno aderito più ampiamente sono le Marche e la Sardegna, buono l'esito in Umbria e Lombardia, quelle piu' indecise la Campania e la Sicilia. Ma molte persone oggi stanno ricontattando la CRI per avere maggiori informazioni e poter partecipare.
Questa mattina il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha visitato nella sede nazionale della Croce Rossa Italiana a Roma il centro operativo da dove da ieri si stanno effettuando le chiamate ai cittadini per l'indagine di sieroprevalenza.
E dalla Croce Rossa è arrivato un appello: "I volontari e colleghi della Croce Rossa stanno lavorando senza sosta per questo servizio importante per le nostre comunità. Se ricevete una chiamata dal numero che inizia con 06.5510 è la Croce Rossa Italiana, non è uno stalker, non è una truffa telefonica ma è un servizio che potete rendere al vostro Paese attraverso un piccolo prelievo venoso", ha detto il presidente Rocca.
L'indagine epidemiologica tramite i test sierologici sarà "un'arma in più di conoscenza di questa epidemia. Fare questo prelievo di sangue è un contributo che si dà alla ricerca del nostro Paese", ha sottolineato Speranza.
"È necessario e fondamentale che le persone che verranno contattate dalla Croce Rossa per i test sierologici rispondano positivamente alla chiamata. La chiamata potrà arrivare anche al cellulare. Avere questi risultati consentirà ai nostri scienziati di avere un'arma i più di conoscenza dell'epidemia nel nostro Paese", ha ribadito Speranza.