Roma, 17 marzo 2020 - "Un semplice messaggio per tutti i Paesi: test, test, test. Fate il test a ogni caso sospetto di Covid-19". Con un tweet, il giorno dopo il monito dell'Oms, Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute e rappresentante italiano all'Oms, rilancia la 'lidea' di fare più tamponi per arginare il contagio.
Se questi pazienti risultano positivi, ammonisce l'agenzia Onu per la Sanità, bisogna isolarli e scoprire con chi hanno avuto contatti stretti fino a 2 giorni prima che sviluppassero i sintomi in modo da testare anche queste persone.
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Oms: l'Italia è la piattaforma modello
"L'Italia è uno dei Paesi più colpiti, ed è ora la piattaforma di know how in Europa. Quello che stiamo imparando in Italia servirà anche all'Europa e a tutto il mondo. Dobbiamo lavorare mano nella mano, imparando ogni giorno, in ogni settore", dice Hans Kluge, direttore per l'Europa dell'Oms. "Ho incontrato nelle scorse settimane le autorità italiane - ha aggiunto - e vorrei ribadire ancora una volta il mio apprezzamento al ministro della Salute Roberto Speranza per la trasparenza nel condividere i dati".
Dorit Nitzan, coordinatrice per le Emergenze sanitarie dell'Oms Europa, ha poi fatto notare che "l'Italia ha una popolazione con più anziani di altri Paesi, ad esempio la Corea del Sud ha più giovani e più donne. E' un elemento che fa molta differenza e anche per questo dobbiamo sempre guardare alle situazioni singole, Paese per Paese".
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Toscana; screening di massa
Dopo il Veneto, anche la Toscana darà avvio a uno screening di massa e acquisterà 500mila test seriologici, ovvero del sangue, annuncia il governatore Enrico Rossi in un videomessaggio su facebook. "Pensiamo che lo screening di massa darà risultati importanti - ha detto -. È nostro interesse tutelare per primi medici, infermieri e sanitari. Gli altri test saranno a disposizione su richiesta dei medici di famiglia e pediatri e saranno fatti da delle unità speciali ogni 30mila abitanti".
Consigli di igiene anti-contagio
Ricciardi poi torna sulle raccomandazioni di igiene generale da tenere soprattutto in questi giorni di alto rischio contagio: "quando si rientra da fuori si tolgano scarpe e vestiti e li si ripongano in ambienti dedicati, come un cassetto o uno scompartimento dell'armadio, e non ad esempio in cucina o in bagno, e poi che ci si lavi le mani con cura. Ma questo vale sempre e per la prevenzione di qualsiasi infezione più o meno grave".
E Ricciardi spiega meglio: "Bisogna considerare che scarpe e vestiti sono un po' come il nostro scudo, la nostra pellicola che ci protegge dall'esterno. Per questo, ma senza alcun allarme, sarebbe meglio toglierli e metterli da parte quando entriamo a casa, utilizzando indumenti diversi quando stiamo nella nostra abitazione. Il tutto rimarcando che oggetti e vestiti non sono fra le principali vie di trasmissione del virus".
Inoltre, aggiunge l'esperto, non bisogna cambiarsi d'abito ogni volta che si esce. "Quando si va fuori si possono rimettere gli stessi abiti riposti nel cassetto o nell'armadio dalla precedente uscita". "E non bisogna lavare ogni volta i capi indossati, fermo restando che anche utilizzare per lungo tempo le stesse maglie o maglioni non è una buona scelta". In ogni caso, non bisogna avere paura di un contagio da oggetti: "Non è questo il meccanismo con cui ci si infetta. È bene ricordare - specifica - che il contagio tramite contatto da superfici, dunque anche da merci o altri oggetti, non rientra fra le vie principali di trasmissione del nuovo coronavirus, come hanno sottolineato le autorità. Non è un caso che proprio per questa ragione l'Organizzazione mondiale della sanità non abbia messo alcun veto alla circolazione delle merci".