Servono le mascherine in classe per tutti. A dirlo è Agostino Miozzo, coordinatore del Cts: "A scuola le mascherine, alla luce del quadro attuale, dovranno essere per tutti i ragazzi sopra i sei anni e per tutti gli operatori. Le mascherine saranno obbligatorie tranne che a mensa o durante l’attività fisica".
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Il ministro Azzolina ha però affermato che se è garantita la distanza di sicurezza di un metro le mascherine si potranno togliere.
"Le mascherine sono per tutti, il docente potrà valutare se, una volta che i ragazzi sono seduti, c’è una aerazione compatibile e e la distanza di sicurezza è garantita, possono togliersela. Ma con estrema cautela".
Riusciremo a garantire agli 8 milioni di studenti italiani che le scuole riapriranno e la frequenza sarà in presenza e non più in remoto?
"Questo è l’obiettivo al quale tutto il governo e noi esperti stiamo lavorando con determinazione e che intendiamo assicurare. Vogliamo garantire la continuità didattica in presenza e vogliamo sia in sicurezza. Poi, questa garanzia non può essere assoluta. Quello che accadrà tra qualche mese dipenderà anche dall’evoluzione dalla pandemia. Ma questo è ovvio: certezze non può averle nessuno e fino a che la vaccinazione non sarà una realtà dovremo convivere con questa minaccia".
Che accadrà se uno studente o un professore sarà positivo?
"C’è un piano di intervento, del quale discuteremo nel dettaglio domani (oggi, ndr). Se ci sarà uno studente, un insegnante, un operatore positivo si prenderanno le decisioni che servono. Che non necessariamente porteranno alla chiusura dell’intera scuola. Per capirci, se a essere positivo è un operatore di segreteria, non necessariamente dovremo fermare le lezioni. Se invece è positivo un insegnante o un ragazzo, allora dovrà scattare un monitoraggio stretto con tamponi a tutti e per un paio di settimane quella scuola probabilmente dovrà essere chiusa".
Che accade se un alunno accusa una febbre? Sono girate voci allarmistiche secondo le quali sarebbe mandato subito in ospedale senza attendere l’arrivo dei genitori...
"Fake news. La mamma degli stupidi è sempre incinta. Nessuno studente sarà rapito. Nel caso abbia febbre o tosse non sarà assolutamente affidato al servizio sanitario ma sarà accompagnato in un’aula sicura e saranno chiamati i genitori che lo porteranno a casa informando subito il medico di famiglia e il pediatra che attiverà i necessari protocolli sanitari, a partire dall’isolamento e dal tampone".
La distanza di un metro per i banchi è tassativa o ci saranno eccezioni?
"La mascherina, il distaziamento e l’igiene sono i pilastri della battaglia che stiamo combattendo contro questo stramaledetto virus. In alcune situazioni particolarmente critiche potrà essere immaginata una deroga al distanziamento ma limitata nel tempo e considerando le condizioni epidemiologiche della regione nella quale si vive. Ma deroga significa per qualche giorno, non mesi".
Per evitare allarmi ingiustificati non sarebbe una buona idea prevedere una vaccinazione antinfluenzale per tutti, studenti e operatori della scuola?
"Certo. È una raccomandazione che condivido. Secondo me dovrebbe essere un obbligo, ma mi rendo conto che in Italia è difficile. E allora dico che è altamente raccomandabile: l’influenza è patologia molto simile al Covid ed evitare il rischio di scambiarla per Coronavirus avrebbe il grande vantaggio di ridurre il carico del servizio sanitario".
Quando sono previste linee guida definitive sulla scuola?
"Domani (oggi, ndr) l’Iss presenterà un documento su questo. Le elaboreremo entro fine mese. Ma la situazione è in divenire e lo scenario di oggi non è quello che avremo fra tre settimane, quando potremmo scontare un periodo vacanziero vissuto in libertà. Quindi, attendiamoci linee guida dinamiche, proattive, non scolpite sulla pietra".
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