Venerdì 20 Dicembre 2024
MASSIMO CUTO'
Cronaca

Over 60 a casa. E poi chi gestisce l’emergenza?

Da Locatelli a Bertolaso, la proposta di Colao per la fase 2 non risparmierebbe i medici in prima linea nella lotta al Coronavirus

Fiorello, 60 anni il 16 maggio (ANSA)

Bologna, 24 aprile 2020 - Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità, classe 1960: a casa. Walter Ricciardi, ex presidente del Consiglio superiore di sanità, classe 1959: a casa. Giovanni Rezza, epidemiologo dell’Iss, classe 1954: a casa. Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, classe 1951: a casa. Guido Bertolaso, commissario straordinario della Lombardia, classe 1950: a casa. Si salvano solo Angelo Borrelli, 55 anni, capo della Protezione civile, e il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri, 57 anni. Se scattasse la mannaia di Vittorio Colao – 58 anni, direttore della task force economica e sociale di Palazzo Chigi – alcuni tra i maggiori alfieri della lotta al Coronavirus si ritroverebbero fuori gioco. Sono tutti over 60, cioè quelli che secondo il dream team – se per ruolo e mansioni fosse impossibile adattarli allo smart working – sarebbero esonerati dal lavoro. 

Non è un’esclusione punitiva, spiega l’ex top manager di Vodafone. Precisazione che arriva però dopo l’altolà del premier Conte: "Mera ipotesi, la soglia anagrafica astrattamente proposta da Colao non è del tutto sconclusionata e arbitraria ma..., sul tema c’è una valutazione politica molto sensibile per cui il governo verosimilmente non l’accetterà".

L’obiettivo è non esporre al rischio del contagio i più vulnerabili, certo. Però la misura in discussione fa discutere. Eccome. Anche perché da tempo assistiamo alla glorificazione mediatica della terza età in tutte le salse. Gli slogan li sappiamo a memoria: siamo ancora giovani per essere vecchi. Oppure: la vecchiaia è la soglia di nuove avventure. E ancora: viviamo più a lungo e meglio. 

La nuova longevità – vista come risorsa e non condanna all’oblio – ha creato immagini accattivanti attorno alle pantere grigie, le volpi argentate, la silver economy (che macina milioni di euro all’anno) esaltando l’energia fisica, mentale e sessuale dei nonni che oggi è un peccato definire tali. Finchè è arrivata la proposta di una fase 2 vietata ai maggiori a rimettere tutto in discussione, creando in rete un’autentica sommossa. "Una task force per arrivare a questo? Potevo esserci anch’io, sarei costato meno", taglia e cuce un tal Carlo Albertini. "Se devo stare a casa io, allora metà dei parlamentari facciano lo stesso e restituiscano lo stipendio", rincara Giusy Morteo. Il più sarcastico è un milanese, nickname Pehato Wkona: "Adesso per Colao gli over 60 sono vecchi, quindi la Fornero deve risarcire tutti quelli che dal 2011 potevano essere in pensione e invece sono stati condannati ai lavori forzati perché a 65 anni erano troppo giovani". 

Le critiche ci stanno tutte. Ed evocano un romanzo premonitore di Umberto Simonetta, pubblicato nel ‘76 e diventato un bel film con Tognazzi e la Vanoni: la trama racconta che, per legge, a 49 anni – si badi bene: 49, non 60 – ogni cittadino è costretto a lasciare il lavoro per essere accompagnato in un villaggio vacanze "definitivo". Insomma, in un lampo la vecchiaia (o quel che è) ridiventa tale per la pubblica amministrazione. Così dopo aver detto peste e corna dei politici, ecco che ora dobbiamo difenderci dai tecnici. Che peraltro fanno eccezione a se stessi, almeno in questa occasione. 

La prova? Scorrendo i curriculum vitae degli esperti di Palazzo Chigi troviamo che sette su diciassette sono professori over 60. Sarebbe legittimo aspettarsi un autoconfinamento da parte loro, più difficile crederlo. Anche perché sappiamo tutti che le leve del potere in Italia – spesso a giusta ragione – appartengono ai cosiddetti anziani. A cominciare dal presidente Sergio Mattarella che ha 78 anni, contro gli 83 di Papa Bergoglio. Stesso discorso per il mondo della cultura e quello dello spettacolo. 

Fiorello, per dire, compirà i 60 il prossimo 16 maggio: chi glielo dice che da quel momento lo step numero due lo costringerà a restare a casa? Per tali deprecate eventualità, fa scuola un ennesimo intervento registrato sul web. L’intuizione è di Marius: "Se proprio devo continuare la quarantena, vorrei al mio fianco una sessantenne come Sharon Stone". Visto e approvato.

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