Venerdì 22 Novembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Coronavirus, al lavoro con la febbre: positivo. Chiuso stabilimento balneare di Ostia

L'uomo, un bengalese addetto alle cucine, è ricoverato allo Spallanzani. Avviata indagine epidemiologica

Ostia, bagnanti al mare (Ansa)

Ostia, bagnanti al mare (Ansa)

Ostia, 18 luglio 2020 - Per giorni è andato a lavorare con la febbre in uno stabilimento balneare di Ostia. Poi ha scoperto di essere positivo al Coronavirus e ieri è finito allo Spallanzani. Ora la struttura sul litorale romano è stata chiusa, per permettere tutti i controlli. L'uomo contagiato è un cittadino del Bangladesh. L'Assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D'Amato fa sapere che il lavoratore "ha dichiarato di aver avuto la febbre fin dal 14 luglio e dolori muscolari già dal 12 di luglio". Nonostante ciò "ha lavorato presso la struttura fino al 16 luglio". Quindi l'appello, ispirato al buon senso: "Questa circostanza la considero grave e chiediamo la massima responsabilità. Con la febbre e con sintomi si deve rimanere a casa e contattare un medico. Non è possibile che si vada in giro o al lavoro. Comprendo le esigenze lavorative e di proseguire nelle proprie attività, ma il rischio è troppo elevato per la collettività".

L'indagine epidemiologica

La Asl, intanto, ha già avviato l'indagine epidemiologica, a partire dai dipendenti della struttura e dai contatti stretti dell'uomo posto in isolamento. Il contagio potrebbe venire da un coinquilino, sempre bengalese, che era andato a Milano: avviate le procedure del contact tracing nazionale.  L'uomo sarebbe impiegato nel bar-ristorante della struttura e lavorerebbe nella cucina. Non avrebbe quindi contatti con i clienti. Ma la paura si è diffusa sul litorale romano. Casi simili si sono verificati qualche tempo fa anche in due locali di Fiumicino, altra località del litorale, ma l'attività di tracciamento è riuscita a circoscrivere gli episodi. 

Bengalesi sorvegliati speciali

La Comunità bengalese è da tempo sorvegliata speciale a Roma e nel Lazio. Numerosi i casi di contagi di importazione, specie prima dello stop dei voli da quel Paese. La Regione Lazio ha disposto tamponi a tappeto, finora ne sono stati fatti oltre seimila.