Roma, 10 ottobre 2020 - Più controlli, chiusure selettive o lockdown. Sul tavolo del premier Giuseppe Conte da qualche giorno è arrivato un dossier firmato dagli esperti del ministero della Salute. I tecnici hanno delineato un piano d'azione con tre scenari da seguire a seconda dell'evoluzione del contagio da Coronavirus (qui il bollettino del 10 ottobre). La severità delle contromisure da prendere dipenderà dal famoso indice Rt, ovvero quel numero che indica quante altre persone un individuo infetto riesce a contagiare. Più questa cifra sarà alta, più le norme anti Covid saranno stringenti. L'obiettivo dichiarato del governo è evitare a tutti i costi una serrata come quella di marzo, che ha messo in ginocchio l'economia del Paese. Un traguardo che sarà raggiungibile solo se il Sars-Cov-2 avrà una diffusione contenuta. Oggi alle 16 il premier si è incontrato con i capi delegazione, mentre domani ci sarà una riunione urgente del Comitato tecnico scientifico, alla quale dovrebbe partecipare anche il ministro della Salute Roberto Speranza. Governo e Regioni entro il 15 ottobre, quando vedrà la luce il nuovo Dpcm, doveranno scegliere quale strada seguire. Cerchiamo di capire cosa potrebbe succedere, a seconda del piano d'azione che il governo adotterà. Ricordiamo che dall'ultimo monitoraggio Iss l'indice Rt calcolato sui casi sintomatici (periodo 17-30 settembre) risultava pari a 1,06 a livello nazionale.
Coronavirus, il bollettino dell'11 ottobre
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Allarme giallo
Con un indice Rt regionale tra 1 e 1,25 (che rispecchia la situazione attuale) scatteranno interventi straordinari solo in aree geografiche limitate. Si studieranno misure per rafforzare il distanziamento sociale e ci saranno eventuali zone rosse solo a livello locale. La chiusura delle attività sociali, culturali e sportive (tra cui discoteche, bar e palestre) verrà valutata caso per caso e potrebbe avvenire anche per fascia oraria. Possibile che il Governo adotti misure come il coprifuoco per i locali a partire dalle 24, il divieto di vendita di alcolici dopo una certa ora, la sosta off limits in piedi fuori dagli stessi. Così come potrebbero scattare limitazioni per eventi pubblici e feste private, compresi nozze e battesimi, fino ai funerali. Verrà chiesto alle aziende di favorire lo smart working al fine di ridurre l'affollamento dei trasporti pubblici e delle sedi lavorative. Potrà essere valutato uno stop temporaneo alla mobilità in piccole aree. Per quanto riguarda le scuole, sarà possibile chiedere di indossare le mascherine anche quando gli studenti sono seduti al banco. Arriverà la direttiva di favorire lezioni a distanza e scaglionamento di quelle in presenza.
Allarme arancione
Con un indice Rt regionale tra 1,25 e 1,5 gli interventi straordinari saranno più numerosi. Il distanziamento sociale verrà imposto attraverso rigidi controlli. Nelle zone rosse scatterà un lockdown temporaneo, la cui durata verrà valutata a seconda dell'indice Rt. Verranno interrotte tutte le attività sociali, culturali e sportive a maggior rischio di assembramenti. Scatteranno restrizioni alla mobilità da e verso aree dove il virus circola maggiormente. Sarà valutata caso per caso l'interruzione delle attività produttive che presentano situazioni a rischio. Potrebbe essere vietata la mobilità interregionale. Per quanto riguarda la scuola, verrà dato ai presidi la possibilità di obbligare i propri studenti a indossare sempre le mascherine. Le lezioni in presenza avverranno su più turni. Sarà possibile valutare la chiusura temporanea degli istituti.
Allarme rosso
Se l'indice Rt regionale dovesse superare l'1,5 il governo sarà costretto a percorrere la strada del lockdown su grande scala. La tenuta del sistema sanitario, in questo scenario, è ritenuta a rischio nel breve periodo. L'imperativo, se ci troveremo in questa situazione, sarà quello di evitare il collasso. Verranno chiuse tutte le scuole e le università e potrebbero arrivare stop alle attività produttive ritenute non essenziali. Sarebbe una replica, a tutti gli effetti, del primo lockdown.