Domenica 22 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Scuola, Speranza: "Lezioni online in caso di chiusura". Conte: "Istruzione è priorità"

Il summit voluto da Italia e Oms con 53 Paesi. Azzolina ai prof: "Voci ingiuste su di voi". I medici: più test contro la seconda ondata

Riapertura della scuola, la distribuzione delle mascherine (Ansa)

Roma, 31 agosto 2020- Il problema della ripartenza della scuola in tempi di emergenza Coronavirus - sia in Italia che nel resto dei Paesi europei - è stato affrontato in un summit con 53 Paesi promosso dall'Italia sulla scolarizzazione durante la pandemia Covid-19. Al termine della riunione, il direttore Regionale per l'Europa dell'Oms Hans Kluge e il ministro della Salute, Roberto Speranza, in una dichiarazione congiunta hanno spiegato il primo punto degli impegni sottoscritti: creare una "coalizione tra Stati membri" per "andare avanti congiuntamente per attuare le migliori misure possibili sull' offerta di un'istruzione scolastica sicura per tutti". In sostanza: la scuola è importante, bisogna ripartire.

Intanto, sulla data di ripartenza, le Regioni procedono in ordine sparso, con Campania, Abruzzo e Basilicata orientate a far slittare al 24 la data di inizio delle lezioni (come deciso già da Friuli, Sardegna, Puglia e Calabria), anche per agevolare le operazioni elettorali in programma il weekend del 21 settembre.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella entra nel merito sottolineando che la scuola è "una risorsa decisiva per il futuro dell'Italia, e anche il premier italiano Giuseppe Conte assicura che questa è anche la priorità del governo, sottolineando che la scuola è uno dei settori più penalizzati dal Covid. Dal canto suo l'Oms denuncia che la pandemia ha provocato "la più grande interruzione dei sistemi educativi nella storia, colpendo 1,6 miliardi di studenti in 190 Paesi". Infine sono emersi i nuovi dati dell'app Immuni, che è stata scaricata da 5,3 milioni di persone.

image

FOCUS / Covid, il bollettino di oggi in Italia

Speranza e le lezioni online

Kluge e Speranza promuovono la didattica online in particolari situazioni. In particolare "è realistico preparare e pianificare la disponibilità dell' apprendimento online per integrare l'apprendimento scolastico nel prossimo anno scolastico". Necessario in caso di chiusure temporanee, o durante la quarantena episodica, o a integrazione per l'apprendimento scolastico in circostanze in cui i bambini alternano la presenza scolastica per rispettare le esigenze di allontanamento fisico nelle aule più piccole".

Zampa: ognuno faccia la propria parte

"Tutti i Paesi si stanno interrogando sull'uso della mascherina per i bambini, se sono piccoli non si può o meno - dice la sottosegretaria Sandra Zampa - Io credo che noi saremo capaci di rispondere con efficacia però è evidente che stiamo affrontando la sfida più complessa, perché spiegare a un bambino che non deve abbracciare un compagno non è proprio una cosa semplicissima".  "Sono convinta che i genitori debbano e possono dare dare una grandissima mano - ha sottolineato - ma soprattutto vorrei che fosse chiaro un punto: il Paese deve collaborare tutto insieme, non si risponde a un problema gigantesco come quello del Covid solo perché lo Stato interviene, ognuno di noi deve fare la propria parte: cittadini, chi viaggia, insegnanti, adolescenti, noi chiediamo persino ai bambini un impegno e allora dobbiamo essere i primi a metterci qualcosa di piu' e resistere fino all'arrivo di un vaccino".

image

La lettera di Azzolina ai prof

Alla vigilia della riapertura della scuola, la ministra Lucia Azzolina invia una lettera ai docenti, ai presidi e a tutto il personale scolastico. "Nonostante quello che qualcuno può dire, non vi siete mai fermati, anzi - scrive tra l'altro -  avete iniziato a correre ancora più forte, per garantire la continuità didattica e per non perdere il contatto con i vostri studenti. Voglio ringraziarvi uno a uno per gli sforzi fatti e per quelli che farete". "Ai nostri studenti servono certezze, e le certezze si costruiscono a partire dai loro insegnanti", aggiunge, sottolineando che "sono emerse narrazioni spesso semplificate, alcune volte allarmistiche, quasi sempre ingiuste sul personale scolastico". E infine conferma la sua guerra alle 'classi pollaio'.

I medici: più test contro la seconda ondata

La chiusura della scuola, così come le misure di lockdown, hanno ridotto il numero di contatti e quindi la trasmissione del virus. Tali misure tuttavia possono causare danni sia all'educazione dei bambini e dei giovani, interagendo sul loro sviluppo fisico e mentale, sia ai genitori, che non possono andare al lavoro, e quindi, di conseguenza, anche al sistema economico. E' quanto afferma in una nota la Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie: "E' documentato da studi proiettivi - spiega il presidente della Simg, Claudio Cricelli - che se non si adottano tempestivamente misure preventive la riapertura delle Scuole potrà essere corresponsabile di una seconda ondata di infezioni da Covid, attesa verso il mese di dicembre 2020". 

Per questo Cricelli, a nome di tutta la Simg, ha avanzato una serie di proposte, rivolte al ministro della Salute Roberto Speranza, per garantire una stabile riapertura e prosecuzione delle attività educative del Paese, che si possono riassumere nei seguenti punti:  1 - sollecitare in modo pro-attivo il personale docente all'esecuzione del test sierologico ai fini epidemiologici, spiegando ai professori il significato, anche fornendo il materiale per ulteriori approfondimenti

2 - informare i giovani studenti e tutti i genitori sulla necessità delle misure profilattiche durante le lezioni e le attività ricreative, e sul pericolo dei contatti tra studenti e persone fragili come nonni, persone malate, fragili e vulnerabili

3 - promuovere tra insegnanti e studenti, in accordo con le autorità sanitarie locali, le eventuali azioni - anche sperimentali - per l'esecuzione dei test traccianti la propagazione del virus nell'ambiente scolastico (test salivari rapidi, pool-test etc).

Verbania, 6 studenti in isolamento

Fa discutere il caso di Verbania, dove sei studenti sono in quarantena, tutti asintomatici, dopo aver avuto contatti con un insegnante risultato positivo. "Sono solo due le aule, più un corridoio i locali dell'istituto Cobianchi chiusi per essere sanificati", sottolinea  Giandomenico Albertella, consigliere delegato all'edilizia scolastica della Provincia del Verbano Cusio Ossola, intervenendo per ridimensionare l'eco suscitata dalla nota informativa pubblicata sul sito dell'Isitituto. Albertella spiega che "la Provincia, non ha competenze in materia di salute ma non è possibile dire che l'intero istituto è stato chiuso". Confermato che il caso di positività riscontrato è solo uno, l'area da sanificare è stata delimitata su indicazione dell'Asl. In quarantena i 6 studenti che hanno avuto contatti con l'insegnante: tutti sono asintomatici. Nessuna restrizione per gli altri 5 ragazzi che hanno sostenuto l'esame di idoneità in aule diverse da quelle dei 6 in quarantena. "Le lezioni al 'Cobianchi - confermano dal Comune di Verbania - inizieranno regolarmente il 14 settembre".