Napoli, 24 maggio 2020 - I dati del coronavirus in calo, il caldo estivo, l'allergia al lockdown: è il mix che ha fatto 'impazzire' i napoletani - e non solo - che hanno preso la Fase 2 dell'emergenza Covid come un invito a riprendere la movida, specie di notte, come e più di prima. Chi si è trovato dalle parti del lungomare di Napoli per il primo sabato post lockdown parla proprio di "una follia collettiva". Un liberi tutti che, da Nord a Sud, molti amministratori locali temevano. E qualcuno è già intervenuto: il sindaco di Brescia ha imposto il coprifuoco dopo le 21.30.
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Il bollettino della Protezione civile di oggi 24 maggio
Le durissime reazioni di Zaia e Sala
Il governatore del Veneto Luca Zaia commenta così l'assalto della folla ai locali: "Abbiamo visto tutti le immagini degli assembramenti nelle zone della movida. Speriamo che continui la parabola discendente del Coronavirus, ma comunque i cittadini devono capire che non si può rischiare un nuovo lockdown per un happy hour". E aggiunge: "Bisogna capire che una nuova fiammata di casi porterà per forza di cose a un nuovo lockdown. Di conseguenza meglio evitarlo usando le mascherine e evitando gli assembramenti". Alza la voce, in un post su Facebook, anche il sindaco di Milano Beppe Sala. Ieri, spiega, si è sentito "con i sindaci delle grandi città. C'è frustrazione in noi perché tutti concordiamo che con le Forze dell'Ordine disponibili non si riesce a gestire gli assembramenti e che il richiamo al buonsenso funziona fino a un certo punto". Sulle situazioni specifiche, Sala ha sottolineato che "le situazioni serali e notturne dove si riscontrano assembramenti sono molte. Non è questione di giusto o sbagliato o di giovani e meno giovani, posto che in giro non ci sono solo giovani. D'altro canto, se dovessi giudicare dai messaggi che ricevo, sono tanti i ragazzi che 'denunciano' l'irresponsabilità di altri ragazzi".
Napoli, notte di follia
Traffico bloccato fino alle 4 del mattino, assembramenti e bivacchi, schiamazzi, risse tra giovani e residenti esasperati a filmare il tutto. Migliaia di persone, anche senza mascherina, si sono riversate in strada, a piedi o con le auto, con i marciapiedi utilizzati come corsie preferenziali da auto e moto, nonostante i locali della movida abbiano rispettato il limite della chiusura alle 23.
Bottiglie sparse e rifiuti disseminati ovunque lungo via Caracciolo, sono ancora ben visibili stamattina sul lungomare partenopeo. "Tra clacson e schiamazzi non è stato possibile dormire - spiega un residente che ha l'abitazione di fronte al porticciolo di Mergellina - C'erano assembramenti di giovani, la gente sembrava impazzita dopo due mesi di lockdown. Mergellina era completamente paralizzata: via Caracciolo, piazza Sannazaro, piazzetta del Leone. La situazione si è normalizzata solo dopo le 4. È stato un inferno".
Come non bastasse, due vigili sono stati aggrediti ieri sera mentre erano impegnati nei controlli. E' successo in via Aniello Falcone, strada panoramica del quartiere Vomero molto frequentata dai giovani la sera e nel weekend per la presenza di numerosi bar. Un giovane avrebbe reagito alla richiesta di documenti da parte dei due agenti, colpendoli con calci e pugni. Il giovane è stato identificato e denunciato, mentre i due agenti sono stati refertati con prognosi di 7 giorni.
Genova, in 24 senza mascherina
La seconda notte di movida a Genova dopo la fine del lockdown per la pandemia è trascorsa con alcune criticità provocate da assembramenti e alcuni comportamenti poco sicuri. La polizia municipale ha controllato i vicoli del centro storico, molto frequentati in queste ultime giornate, e sanzionato 24 persone che non avevano la mascherina. Diversi assembramenti, segnalati in molti casi dai residenti, sono stati dispersi da polizia, carabinieri e guardia di finanza, in particolare nelle zone del lungomare. Ci sono state anche un paio di risse tra i vicoli del centro storico tra persone ubriache che però erano già terminate all'arrivo delle forze dell'ordine.
Torino, folla sul lungo Po
Con la fase 2 e le nuove regole è tornata la folla la scorsa notte a Torino nelle zone della movida. Dopo l'ora di chiusura dei locali, fissata all'una del mattino, centinaia di persone si sono riversate sul lungo Po all'altezza di piazza Vittorio e nelle vie vicine. Pattuglie di carabinieri, polizia di Stato, guardia di finanza e polizia hanno monitorato la situazione, come deciso dal Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto Claudio Palomba, hanno monitorato i quattro punti considerati più caldi (San Salvario, Vanchiglia, Quadrilatero e piazza Vittorio con i Murazzi) ma non sono emerse situazioni tali da richiedere interventi particolari. L'ora dell'aperitivo ha visto i dehor pieni ma senza la formazione di assembramenti; il numero delle persone in piazza è cresciuto con il trascorrere della serata.
Roma, le zone 'calde' della movida
Sono oltre 3mila gli accertamenti svolti nella notte nelle zone della movida dalla polizia locale di Roma, con presidi fissi nelle principali piazze e controlli dinamici nelle vie laterali per possibili assembramenti a ridosso dei locali. Piazza Trilussa, San Lorenzo, Piazza Navona e Campo de Fiori sono le zone in cui si sono registrati il maggior numero di interventi, con controlli che hanno interessato diversi quartieri della Capitale. Nell'ambito dei controlli del fine settimana il Comando Generale della Polizia Locale ha predisposto un "ingente numero di agenti" con presidi fissi e dinamici lungo il litorale di Ostia, dai cancelli fino al pontile. Centinaia gli accertamenti volti a far rispettare le norme in vigore sugli accessi alla spiaggia.
Bari, fioccano le multe
Segnalazioni di assembramenti nei luoghi della movida barese hanno portato ieri sera in sole tre ore, dalle 21 a mezzanotte, gli agenti della Polizia locale ad effettuate centinaia di controlli, sanzionando 18 cittadini che non mantenevano la distanza sociale. Tutti sono stati multati con un verbale di 400 euro ciascuno per aver violato le prescrizioni imposte dall'emergenza sanitaria. I principali assembramenti sono stati accertati nel quartiere Murat, nel centro di Bari, dove la Polizia locale ha elevato anche 55 sanzioni al Codice della strada per soste irregolari sugli attraversamenti pedonali e sugli scivoli riservati ai diversamente abili. Ai trasgressori sono state comminate sanzioni per oltre 10.000 euro.
Il viceministro Mauri: fase pericolosa
"E' sbagliato non ascoltare la scienza, è sbagliato fare solo quello che dicono gli scienziati", avverte parlando a SkyTg24, il viceministro all'Interno, Matteo Mauri, sottolineando che "la politica deve prendersi delle responsabilità, mettendo insieme sicurezza personale e situazione economica, insieme alle libertà personale". "Ora le persone sanno di quello che possono fare, qualche piccolo problema c'è stato, per esempio quando si è parlato dei 'congiunti', ma questa fase mi pare superata", dice Mauri. "Ora va gestita bene - conclude - la fase del passaggio tra regioni e tra paesi".