Torino, 27 maggio 2020 - Il governatore piemontese Alberto Cirio tira il freno sulle uscite indiscriminate e - temendo la movida selvaggia nel weekend del 2 giugno - sta pensando d'imporre l'obbligo della mascherina anche all'aperto da venerdì a martedì prossimi in tutti i centri abitati del Piemonte. L'ipotesi è al vaglio di Regione e prefetture per scongiurare il rischio contagio, dopo gli assembramenti che si sono verificati nei giorni scorsi, ad esempio a Torino i occasione dell'esibizione delle frecce tricolori.
Lo annuncia lo stesso Cirio in diretta a Centocittà su Radio Rai Uno: "La nostra ordinanza prevede già l'obbligo della mascherina all'aperto dove non si può garantire la distanza di sicurezza - ha spiegato - purtroppo quello che abbiamo visto nel nostro monitoraggio istituzionale è che la gente tende a non metterla nonostante ci siano luoghi di potenziale assembramento. Per questo stiamo ragionando con le prefetture di introdurre un'ordinanza che valga nel lungo ponte da venerdì a martedì obbligando a indossare la mascherina in tutti i centri abitati anche all'aperto".
Quanto agli spostamenti tra regioni, Cirio si dice ottimista: "A oggi il nostro monitoraggio quotidiano sull'andamento del virus non segnala particolari criticità e quindi attendiamo fiduciosi che il 3 giugno possa essere la data della riapertura dei confini. Naturalmente - precisa - sempre con l'occhio vigile sui dati del monitoraggio".
Appena ieri al presidente Cirio ha firmato l'ordinanza che introduce l`obbligo di utilizzo della mascherina in tutte le aree di pertinenza dei centri commerciali (ad esempio parcheggi e aree gioco). Inoltre ha disosto la chiusura degli esercizi di ristorazione e somministrazione alimenti massimo all`una di notte, lasciando ai sindaci la possibilità di introdurre maggiori restrizioni o particolari modalità di somministrazione (come fatto dal Comune di Torino) "qualora ne riscontrassero l`esigenza per evitare assembramenti".
Bimbi, scuola e centri estivi
"Si dica con chiarezza quando ti potrà ritornare a scuola. Una scuola vera. Il problema non è quello dell'ultimo giorno dell'anno o della festa - dice Cirio sempre in trasmissione - qualora ne riscontrassero l`esigenza per evitare assembramenti". E ricorda: "Il Piemonte è stata la prima regione a rimandare i bambini non a scuola, ma in un'attività para didattica. Un esperimento che si è tenuto naturalmente con tutte le garanzie di sicurezza". "Inoltre - prosegue - questa settimana abbiamo trasmesso le linee guida a tutti i Comuni, oratori e associazioni, perché il nostro desiderio è di anticipare il più possibile Estate ragazzi".
Turismo slow, la ricetta piemontese
Puntare sul turismo slow e sostenibile, valorizzando luoghi come la Via Francigena piemontese e le visite a castelli e dimore storiche, con prodotti e servizi nuovi in grado di catturare l'attenzione del turista che sarà alla ricerca di sicurezza e benessere, preferirà luoghi vicini, si sposterà con mezzi propri e sceglierà formule di intrattenimento all'aria aperta, in luoghi non affollati. È la strategia su cui punta Turismo Torino e Provincia che, nel periodo del lockdown, ha realizzato con l'Università la ricerca "Quali potranno essere le linee guida per una ripresa del comparto turistico finita l'emergenza Covid19?".