Roma, 16 marzo 2020 - Mascherine, guanti, disinfettanti sono il nuovo 'oro', in tempi di coronavirus: essendo introvabili, c'è chi ne approfitta smerciandoli a prezzi astronomici, in qualche caso con un ricarico sul prezzo che arrivava fino al 6000%. Ne sanno qualcosa le Fiamme gialle, che dal 22 febbraio a oggi hanno sequestrato almeno 60mila pezzi.
Di questi 60mila prodotti, 55mila sono stati sequestrati in n. E hanegozi e magazzini, mentre 5mila sono stati intercettati alle dogane. I provvedimenti hanno interessato tutta Italia e, in particolare, Lombardia, Piemonte, Campania e Puglia. I sequestri sono stati il frutto di attività investigative anche imperniate sul costante monitoraggio della rete internet.
Tra le principali operazioni c'è quella svolta dai finanzieri di Torino che hanno sequestrato, in molte regioni italiane, circa 8.000 mascherine filtranti, segnalando alla Procura 36 persone e 16 società per frode in commercio e di false indicazioni qualitative e di origine. A Milano i militari hanno individuato nove soggetti, nazionali e stranieri, che hanno innalzato i prezzi dei beni dal 100 al 400%. Sono state sequestrate alcune centinaia di mascherine protettive e prodotti disinfettanti per l'igiene personale, per la fattispecie di ''manovre speculative su merci''. Per lo stesso reato, in provincia di Napoli, i finanzieri hanno individuato una parafarmacia in cui sono state sottoposte a sequestro 10mila mascherine protettive poste in vendita con una percentuale di ricarico che raggiungeva oltre il 6.000%.
Nella provincia di Bari, i finanzieri hanno sottoposto a sequestro oltre 30.000 prodotti (mascherine protettive, gel e salviette per le mani), posti in commercio con modalità fraudolente e truffaldine, per un valore di mercato di circa 220.000 euro, presso sedi di imprese, i cui titolari, non solo italiani, sono stati denunciati per truffa aggravata, manovre speculative su merci e frode nell'esercizio del commercio. In particolare, le imprese destinatarie dei sequestri avevano messo in vendita gel e salviette igienizzanti per le mani presentandoli - con scritte e simboli ingannevoli sulle confezioni nonché con messaggi pubblicitari - come prodotti con azione disinfettante e, comunque, a prezzi decisamente più alti rispetto a quelli praticati prima dello scoppio dell'emergenza per il Covid-19.