Roma, 5 aprile 2020 - La fine dell'anno scolastico, in tempi di Coronavirus, è costellata di dubbi e preoccupazioni (soprattutto dei maturandi), ma la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina pensa già al prossimo anno, quando a settembre i ragazzi dovranno tornare in classe. Impossibile dire se saremo fuori dall'emergenza o aspetteremo una nuova ondata di Covid-19.
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A Che tempo che fa, alla domanda se si stia valutando la possibilità di riprendere la scuola a settembre prevedendo misure di distanziamento sociale all'interno delle scuole, se il virus si ripresentasse, la ministra spiega: "Per l'autunno stiamo pensando a uno scenario. Nelle classi pollaio è difficile mantenere la distanza, io insieme a tutto lo staff lavoreremo a pensare a tutti gli scenari possibili. Domani in Consiglio dei ministri discuteremo insieme per un decreto che faccia riferimento a questo aspetto. Gli studenti non perderanno questo anno scolastico e stiamo pensando al prossimo".
La maturità e la prova di terza media
Sulle prove per la maturità, la ministra ha confermato le ipotesi che circolavano nei giorni scorsi. Due gli scenari: se si tornerà a scuola entro il 18 maggio, ci sarà una prova nazionale di italiano gestita dal Miur e la seconda prova sarà preparata dalla commissione interna, per garantire prove attinenti agli apprendimenti. "Se non si tornasse a scuola ci sarà un'unica prova orale. Chiedo agli studenti responsabilità, sono il futuro del Paese", si è raccomandata la ministra. Gli studenti saranno ammessi tutti alla maturità.
Anche per la terza media ci sono due scenari diversi. Se non si torna in aula entro il 18 maggio "gli studenti presenteranno un elaborato fatto con i loro insegnanti e saranno scrutinati durante lo scrutinio finale". "L'esame ci sarà comunque. Ci sono Paesi che lo hanno eliminato, altri no", ha sottolineato la titolare del dicastero di viale Trastevere.
Il rientro in classe quest'anno
Infine sul rientro o meno in classe prima della fine di questo anno scolastico, la ministra ha chiarito: "Non è il ministro dell'Istruzione che può stabilire quando il virus finisce. Fino a quando non ci sarà sicurezza i ragazzi non torneranno in classe". Certo, ha chiarito rispondendo ad un'ultima domanda, "Se c'è un rischio sicuramente no", non si rientra a scuola. "Ascolterò quello che le autorità sanitarie diranno. La politica sarà ancora più prudente e si assumerà tutte le responsabilità: mai e poi mai metteremo a rischio la vita degli studenti", ha concluso.