Domenica 22 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Coronavirus, Mattarella: "Per tenere aperta l'Italia serve la responsabilità di tutti"

Il presidente: "Da Ue massima tempestività". Bonaccini: "Se il contagio sale essere pronti a nuove restrizioni". De Luca: "A 1000 casi e 200 guariti è lockdown". Lamorgese ai ragazzi: "State più attenti". "Guerra: "L'immunità di gregge? Scordatevela". Ricciardi: "Quarantena a 10 giorni? Si può". Lopalco: "Limitare i contatti". Svizzera: 4 regioni italiane nella lista rossa

Sergio Mattarella con la presidenteb greca Katerina Sakellaropoulou (Ansa)

Roma, 9 ottobre 2020 - Nella seconda ondata di Coronavirus i contagi volano, e il rischio che i casi superino ampiamente la doppia cifra è reale. Le Regioni sono pronte a nuove restrizioni e ci si domanda se possono essere previste limitazioni agli spostamenti, anche tra nazioni. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella richiama tutti a una maggiore responsabilità, per non chiudere scuole, fabbriche, uffici e confini: ''La libertà non è un fatto esclusivamente individuale, ma si realizza insieme agli altri, richiedendo responsabilità e collaborazione''. Alcuni governatori però parlano già di lockdown. Il presidente dell'Emilia Romagna e presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, sarebbe contrario a "un nuovo lockdown generalizzato", ma "se il contagio aumenterà e troveremo situazioni più preoccupanti si dovrà essere pronti a eventuali maggiori restrizioni. Tutto dipende dai comportamenti che ognuno di noi adotta e dai controlli messi in campo". Mentre è più drastico Vincenzo De Luca, governatore della Campania, che minaccia una nuova quarantena a fronte di "mille contagi e 200 guariti". Invece il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese non vuole "neanche parlare" di nuovi lockdown, e chiede ai ragazzi più senso della responsabilità.

Mattarella 

Il presidente Sergio Mattarella, incontrando al Quirinale la presidente greca Katerina Sakellaropoulou, ha lanciato un invito a Bruxelles: "L'andamento dell'emergenza sanitaria causata dal Covid richiede all'Unione Europea la massima tempestività nella messa in campo di tutte le misure necessarie. Per questo mi auguro che siano presto superati i tentativi di rallentamento". Mattarella ha ricordato che se si vogliono mantenere aperte le scuole, le fabbriche, gli uffici serve una maggiore responsabilità dei singoli nel prevenire e limitare i contagi. 

De Luca

La Campania oggi 769 nuovi positivi su 9.549 tamponi, una cifra vicina ai mille di cui ha parlato il presidente di Regione Vincenzo De Luca: "Adesso entriamo nella fase di contagio elevato o elevatissimo". Nella diretta social del venerdì De Luca ha fatto il punto dell'emergenza Covid in Campania. "L'obiettivo cui stiamo puntando è di avere un equilibrio tra nuovi contagi e persone dichiarate guarite non un'equivalenza perfetta, ma almeno una situazione gestibile. Se dovessimo avere mille contagi e 200 guariti è lockdown, per essere chiari". Ha poi aggiunto: "La mia opinione è che già oggi, forse, siamo arrivati al punto nel quale dovremmo prendere decisioni drastiche". 

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Fontana

"Ragazzi serve la vostra attenzione e collaborazione", presidente della Lombardia Attilio Fontana ha postatao un video su Facebook dal per chiedere "attenzione" e mascherina ai giovani anche a scuola e al ristorante. "La nostra Regione sta andando meglio rispetto ad altre, ma i contagi sono in crescita e lo vedete. Devo chiedervi più attenzione e responsabilità: distanza, igiene delle mani, mascherina tra amici, al ristorante, fuori la sera, a scuola in piazza". E aggiunge: "La nuova normalità in cui ci troviamo richiede il lavoro di tutto. Pensate ai vostri genitori, ai vostri nonni, ai vostri amici a voi stessi in questa lotta che ci vede tutti indispensabili". Infine: "Lunedì ho convocato il Comitato Tecnico Scientifico regionale per ragionare sulla strategia da seguire. Nel frattempo, già da questo week end vi raccomando di seguire quelle poche regole che ci hanno portato fuori dal tunnel nei mesi scorsi: mascherina, distanziamento sociale e igiene delle mani".

Lamorgese

"Quello che noi dobbiamo fare sono controlli serrati ma occorre soprattutto responsabilità", anche il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, parlando con i giornalisti dell'aumento dei casi di Covid, ha invitato i più giovani a una  maggiore attenzione: "Mi rivolgo soprattutto ai ragazzi, che abbiano un maggior senso di responsabilità". La ministra ha aggiunto di non voler "neanche parlare" di nuovi lockdown "perché i rischi sarebbero oltre che sanitari economici. Per questo - ha sottolineato - dobbiamo essere il più possibile responsabili tenendo presente che non è che dietro ogni persona ci può essere un poliziotto ognuno deve fare la sua parte. Il senso di responsabilità è proprio. Ognuno è responsabile dei propri comportamenti".

Lamorgese sottolinea inoltre che "preoccupa questo ritorno soprattutto nelle regioni che non erano state colpite, come il Lazio e la Campania. Il Covid non è un nemico invisibile ha portato morti e sofferenze e tante persone sono andate via senza neanche un saluto ai loro cari. Sappiamo bene quello che tutti noi abbiamo sopportato e bisogna evitare che si torni al periodo precedente coi rischi legati non solo alla situazione economica e finanziaria ma anche a quelli legati alla criminalità, all'usura e all'estorsione".

Ricciardi (Oms)

Walter Ricciardi, membro del comitato esecutivo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e consulente del ministro della Salute affronta più temi legati alla seconda ondata. Detto che "il rischio di una seconda ondata è stato sottovalutato", l'obiettivo è quello di "scongiurare un nuovo lockdown e la chiusura delle scuole". Ricciardi sottolinea che "gli ospedali Covid di Lazio e Campania sono quasi pieni" e sulla possibilità di ridurre la quarantena da 14 a 10 giorni è possibilista: "Ci stiamo pensando, sulla base delle evidenze scientifiche di questo momento particolare. La quarantena secondo noi può essere ridotta a dieci giorni come si fa in Germania, con un tampone invece di due tamponi. È qualcosa che stiamo consigliando come consiglieri scientifici del ministro Speranza e spero che il Governo lo prenda in considerazione". In generale sulla tenuta del sistema ospedaliero dice: "Questo è un virus insidiosissimo che sta di nuovo riempiendo gli ospedali. Non siamo al collasso no, ma siamo in una situazione di grandissima pressione".

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Guerra

Molto si è discusso nei mesi scorsi sulla cosiddetta 'immunità di gregge'.  Oggi Ranieri Guerra, vice direttore generale delle iniziative strategiche dell'Oms, è lapidario: "L'immunità di gregge? Scordatevela. Oltre il 90% della popolazione è ancora suscettibile al Coronavirus. Prima di arrivare ad una immunità di gregge ci vorranno anni e costi umani inaccettabili". Ranieri Guerra affronta poi il tema dell'aumento dei contagi: "Le scuole in Italia sono in sicurezza, ma inevitabilmente portano a un aumento dei casi perché è una comunità ampia e variegata che si apre e contribuisce in maniera non ragguardevole alla diffusione del virus, ma in modo crescente. Ma io più che sulle scuole andrei a guardare l'intasamento del trasporto pubblico, la ristorazione, gli eventi mondani, di divertimento di riapertura alla vita sociale che hanno portato alla diminuzione della cautela".

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Lopalco

"Il dibattito in queste ore sembra concentrato sulle mascherine. Ma non è questo il punto. E' necessario limitare i contatti al minimo indispensabile: lavoro e famiglia. Tutto ciò che possiamo rimandare a tempi migliori rimandiamolo". A dirlo all'Adnkronos Salute Pierluigi Lopalco, epidemiologo dell'Università di Pisa e assessore alla Sanità della Regione Puglia che invita tutti, in questa delicata fase di risalita dei contagi, a ridurre le occasioni di contatto con gli altri.

Verso nuove restrizioni

Il ministro Boccia

"Le limitazioni di spostamento tra le regioni non possono essere escluse, non si può escludere nulla in questo momento. Dobbiamo difendere il lavoro e la salute a tutti i costi. La mobilità tra le regioni deve essere salvaguardata, ma la situazione dovrà essere monitorata giorno per giorno. Appena c'è una spia che si accende bisogna intervenire". Lo ha detto il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia. Che poi precisa: "Non escludere interventi in caso di aumenti dei contagi non significa chiudere, ma essere pronti a ogni intervento. Evitiamo di generare preoccupazioni. La priorità assoluta per il Governo e per le Regioni è difendere lavoro e scuola. Oggi le reti sanitarie regionali funzionano bene per il lavoro congiunto di rafforzamento quotidiano fatto tra Stato e Regioni. In questi giorni convocheremo con il presidente Bonaccini la cabina di regia per fare il punto sulle proposte delle Regioni così come stabilito ieri in conferenza Stato-Regioni".

Bonaccini e le Regioni

In mattinata ha parlato anche il governatore dell'Emilia Romagna e presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini: "Se il contagio aumenterà e troveremo situazioni più preoccupanti si dovrà essere pronti a eventuali maggiori restrizioni. Tutto dipende dai comportamenti che ognuno di noi adotta e dai controlli messi in campo. Dobbiamo stare attenti a non tornare indietro perché un nuovo lockdown generalizzato, il Paese non se lo può permettere". Bonaccini ha scritto una ettera alla ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese, "per chiedere come presidenti di Regione che nei territori sia garantita l'attivazione dei controlli anche da parte delle Forze dell'ordine. E' evidente che le tante misure che prendiamo devono avere anche una forma di controllo per evitare di interrompere tutto".

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