Roma, 9 luglio 2020 - La pandemia da Coronavirus ha colpito duro il settore turistico, com'era da prevedere (con un giugno orribile: 80% di presenze in meno), ma certo non ha risparmiato le famiglie, che ora si mostrano preoccupate più per la crisi economica che per un'eventuale ritorno del Covid in autunno. Intanto qualche ulteriore piccola apertura da fase 3 si nota: si potrà tornare a giocare a carte nei bar e a sfogliare riviste dal barbiere.
Ma la vera riapertura ormai è quella delle scuole a settembre, con il governo impegnato a risolvere le difficoltà della ripresa: mantenere il distanziamento e proteggere ragazzi e personale con le mascherine.
Arcuri: mascherine gratis a scuola
"Serviranno dieci milioni di mascherine al giorno. Queste mascherine verranno distribuite e rese a disposizione gratuitamente del personale docente e non docente e degli studenti". Lo dice il commissario straordinario Domenico Arcuri a un webinar organizzato dal Centro Studi Americani. E continua: "Utilizzeremo una parte della produzione nazionale per garantire che dieci milioni di studenti abbiano tutti i giorni una mascherina gratis".
Inoltre, continua Arcuri, "Stasera emaniamo il bando per la procedura pubblica per due milioni di test sierologici da somministrare a personale, docente e non, prima della riapertura della scuola". Poi c'è il capitolo dei banchi. "Ci sono scuole attrezzate e alcune da attrezzare - dice il commissario straordinario - Cominciamo pensando di dover comprare il 40-50% del totale dei banchi". E aggiunge: "Quante più attrezzature compatibili ci sono tanto meno spazio servirà. Stiamo cercando di capire col ministero di quante aree usufruire e quanti banchi singoli sono già disponibili".
In tutto ciò, la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina al question time specifica: "Il commissario straordinario non è affatto incaricato della gestione della ripresa del nuovo anno scolastico. Si prevede esclusivamente che disponga, fino al termine dello stato di emergenza, degli speciali poteri ai soli acquisti delle dotazioni strumentali eventualmente necessarie al contenimento del Covid".
Quanto ai controlli in aeroporto - tema riacceso dopo il caso del bengalese positivo al Covid che ha girato mezz'Italia - Arcuri commenta: "Sì a maggiori dpi anche negli aeroporti, ma nei limiti dell'ammissibile. Far fare il test sierolgico al cittadino straniero che sbarca in Italia, se il cittadino straniero non vuole, è complicato. Non è complicato dotarlo appena arrivi di una mascherina e degli strumenti di sanificazione. Se però nell'aeroporto dal quale parte qualcuno verificasse se è contagiato gli saremmo riconoscenti", è il ragionamento. Intanto il ministro della Salute Roberto Speranza annuncia: "Divieto d'ingresso da 13 Paesi a rischio".
Fase 3, altre piccole novità
Tornano le riviste dai barbieri e si potrà giocare a carte nei bar e nei centri anziani. Queste alcune delle misure aggiornate dalla Conferenza delle Regioni sulle Linee guida della fase 3, ha annunciato il vicepresidente della Conferenza delle Regioni e governatore della Liguria, Giovanni Toti. "Abbiamo aggiunto un altro piccolo, ma significativo, tassello - ha spiegato - nel percorso verso un progressivo ritorno alla normalità, sia pure nel rispetto delle condizioni di prevenzione e sicurezza. I nostri tecnici - ha aggiunto Toti - hanno infatti preso in considerazione e previsto nella versione aggiornata delle linee guida la possibilità, dopo l'igienizzazione delle mani, di consultare riviste, quotidiani e materiali informativi nei ristoranti, nelle strutture ricettive, da barbieri e acconciatori, negli uffici aperti al pubblico, nelle terme e nei centri benessere e nei circoli ricreativi. In questi ultimi sarà consentito anche giocare a carte purché si indossi la mascherina, si igienizzino frequentemente le mani e le superfici di gioco e si rispetti la distanza di almeno un metro tra i giocatori dello stesso tavolo sia tra tavoli adiacenti. Ed è consigliata infine la frequente sostituzione dei mazzi di carte usati con nuovi".
Le paure delle famiglie
Secondo un sondaggio condotto da Rcs Sfera Mediagroup e il Forum delle Associazioni Familiari condotto su un campione rappresentativo di 1.344 famiglie, in cima alle paure degli italiani c'è il rischio del fallimento di aziende e settori, seguito dall'aumento della povertà e del divario tra ricchi e poveri. Seguono il timore per l'insostenibilità del debito pubblico e il rischio di tensioni sociali. Solo al sesto posto l'eventuale ritorno di un'emergenza sanitaria.
Il lockdown e le restrizioni per contenere il contagio sono state un`occasione di consolidamento dei rapporti famigliari, di coppia o con i figli, ma il futuro appare nero pece. Sostanzialmente bocciati dalle famiglie il decreto Rilancio - con la maggior parte che non si dice soddisfatta delle principali misure varate dal governo - e il piano scuola per settembre, con una forte richiesta di aiuti economici legati al numero di figli e una chiara e definitiva ripresa delle attività scolastiche. L`emergenza Covid-19 in Italia, spiega il dossier, sta causando problemi a quasi la metà delle famiglie (45%), soprattutto economici (71%), lavorativi (52%), dovuti all'assenza di servizi e alla gestione dei figli (34%), ma anche di salute (mentale: 27%) ed educativi (26%). La coabitazione forzata ha rappresentato un`occasione di consolidamento dei rapporti famigliari: per il 31% ha inciso positivamente nei rapporti di coppia e per il 48% nei rapporti con i figli, mentre è migliorata per il 40% la collaborazione domestica, per il 35% la comunicazione o il dialogo, per il 30% la gestione dei figli, per il 28% l'armonia familiare.
I fuochi del Redentore a Venezia
"Chiedo scusa a tutti ma, a causa degli ultimi dati, sono costretto a dirvi che annulliamo lo spettacolo pirotecnico del Redentore. Venezia resta una citta' sicura e responsabile e non possiamo mettere a rischio la salute dei cittadini. E' un tema di coscienza prima di tutto", scrive sul suo profilo twitter il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. Quella del Redentore è una festa tradizionale di Venezia, tra le più attese e partecipate, celebrata la terza domenica di luglio di ogni anno con uno splendido spettacolo pirotecnico per ricordare la fine dell'epidemia di peste del 1575-1577.
"Non riesco a farli, ci ho provato fino in fondo - ha aggiunto - In coscienza non me la sento, per me è la Festa più bella dell'anno. Avevamo messo su un dispositivo incredibile per la prenotazione delle barche, anche inventato una serie di cose per limitare il flusso". Brugnaro ha aggiunto: "E' una decisione mia, mi prendo la responsabilità di questa cosa, però non posso portare una città a rischiare. Questa è una città sicura".
Cluster Lazio, i casi 'importati'
"Oggi registriamo un dato di 14 casi e zero decessi - dice l'assessore alla Sanità del Lazio Alessio D'Amato - Dei nuovi casi 9 sono casi di importazione e di questi sette hanno un link con viaggiatori di rientro dal Bangladesh con voli già attenzionati". Ancora: "Un altro caso proviene dall'Olanda con destinazione Somalia e uno proviene dal Brasile. Straordinario afflusso al drive-in della Asl Roma 2 dove tra ieri e oggi sono già stati effettuati oltre 500 tamponi e voglio ringraziare della collaborazione la Comunità del Bangladesh a Roma e le loro autorità religiose. Fino a questo momento non si registrano casi positivi al tampone e sono tutti negativi anche i tamponi eseguiti per il cluster del centro estivo in zona Casilina".
Blocco dei voli
Il segretario generale del ministero della Salute Giuseppe Ruocco, all'aeroporto di Fiumicino, chiarisce: "Le misure che sono state finora adottate riguardano il Bangladesh, ma potrebbero interessare anche altri Paesi qualora si venissero a trovare nella stessa situazione e quindi con una fase epidemica acuta, con flussi verso l'Italia significativi e con un sistema sanitario non necessariamente sufficiente a garantire le identificazioni nel paese di provenienza in tutti i casi". Insomma, il ministero sta seguendo "con attenzione", assieme al Viminale, alla Farnesina e con le autorità aeroportuali "l'evolversi della situazione epidemiologica nel resto del mondo per evitare che si possano riaccendere focolai in Italia".
Speranza e la sfida del vaccino
"L'Italia con i suoi cervelli, con le sue donne e suoi uomini, è al centro della sfida mondiale per il nuovo vaccino e sarà questa la vera soluzione che il mondo aspetta. E' bello che ci siano realtà importanti del nostro Paese, frequentate da donne e uomini che hanno studiato qui e che lavorano qui, che possono dare una mano vera per raggiungere questo obiettivo strategico. L'Italia c'è ed è in campo con le sue energie, per vincere la sfida del vaccino", ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, stamani in visita a Castel Romano, al centro di ricerca Reithera.