Bologna, 24 maggio 2020 - Dopo le progressive riaperture del 4 maggio e del 18 maggio, un’altra cerchiata in rosso sul calendario della Fase 2 del Coronavirus in Italia è quella del 25 maggio. È questo il giorno stabilito, nel Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte il 17 maggio, per la riapertura di palestre e piscine. Come spiega la norma “l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte presso palestre, piscine, centri e circoli sportivi, pubblici e privati, ovvero presso altre strutture ove si svolgono attività dirette al benessere dell’individuo attraverso l’esercizio fisico, sono consentite, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, a decorrere dal 25 maggio 2020”. Attenzione, però: la riapertura non riguarderà tutti, perché il decreto lascia una certa autonomia ai territori: “Le Regioni e le Province Autonome possono stabilire una diversa data anticipata o posticipata a condizione che abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento delle suddette attività con l’andamento della situazione epidemiologia nei propri territori e che individuino i protocolli o le linee guida applicabili idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi”. Così, Lombardia e Basilicata non riapriranno il 25 maggio ma più avanti. E anche all’interno delle singole regioni, c’è chi sceglie di muoversi in altre direzioni. Un esempio: in Emilia-Romagna il Comune di Bologna ha deciso di tenere chiuse palestre e piscine comunali fino al 31 maggio. Ecco come si muovono le regioni.
Lombardia
In Lombardia, a seguito dell'ordinanza firmata dal governatore Attilio Fontana, le palestre non riapriranno fino al 31 maggio compreso. Ma anche nel territorio più martoriato dalla pandemia continuano ad aumentare le attività che riprendono a lavorare: a Milano, dopo le progressive riaperture dei giorni scorsi, dal 25 maggio riprenderanno a lavorare tutti i 94 mercati settimanali secondo la composizione e il calendario ordinario.
Emilia-Romagna
Il 25 maggio avrebbero dovuto riaprire gli stabilimenti balneari, la cui ripartenza però è stata anticipata al 23. Oltre alle ripartenze previste dal decreto (palestre, piscine, circoli sportivi), il presidente della Regione Stefano Bonaccini ha dato il via libera alla riapertura di attività corsistiche (lingue straniere, musiche, fotografia, nautica), centri sociali, circoli culturali e ricreativi, parchi tematici, parchi divertimento e luna park. Riaprono anche i b&b e, in generale, le attività ricettive extralberghiere e le altre tipologie ricettive.
Toscana
Nei giorni scorsi la Regione ha pubblicato le linee guida per la riapertura di lunapark, musei, zoo, parchi archeologici e biblioteche. Più che per calendarizzare la ripresa, per evitare vuoti normativi di attività che sarebbero già potute ripartire il 18. Intanto si lavora su un orizzonte più lungo: dal 3 giugno i residenti fuori regione potranno rientrare in Toscana per raggiungere le seconde case.
Veneto
Ok alla riapertura di parchi tematici e aree di intrattenimento, noleggi di auto, bici e moto, informatori e medici del farmaco, aree giochi per bambini all’aperto (anche nei centri commerciali e nelle strutture ricettive). Potranno riaprire centri sociali, sedi culturali e circoli e inoltre riparte la formazione professionale per laboratori, esami e tutoraggio. Via libera inoltre a guide turistiche e professioni della montagna.
Marche
Dal 25 maggio, per decreto del presidente della Regione Luca Ceriscioli, aprono musei, archivi, biblioteche e altri luoghi della cultura.
Umbria
Autorizzati dal 25 maggio “spostamenti al di fuori della regione nei limiti del comune confinante” da parte di chi abita in quelli “collocati a confine tra Umbria e altre Regioni finalizzati alle visite a congiunti”. Serve, però, “analoga ordinanza da parte del presidente della Regione confinante”. Riapre alle visite il Duomo di Orvieto. Tra le altre attività autorizzate dal 25 maggio ci sono i tirocini extracurriculari anche in presenza: la stessa misura è stata presa anche nel Lazio.
Le altre regioni
In Campania riaprono gli zoo di Napoli e delle Maitine. In Basilicata le attività di palestre, piscine, centri sportivi, centri natatori, centri benessere, centri termali (con esclusione di quelli che rientrano nei livelli essenziali delle prestazioni), centri e circoli culturali, centri sociali e centri ricreativi non saranno consentite fino al 3 giugno. L’ordinanza firmata dal presidente della Regione Vito Bardi consente però “la ripresa delle attività delle guide ambientali escursionistiche e delle guide naturalistiche, fermo restando il rigoroso rispetto del divieto di assembramento, nonché della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”. In Alto Adige le strutture ricettive ripartono dal 25 maggio.