Roma, 5 maggio 2020 - Veneto e Emilia-Romagna mordono il freno e puntano ad accelerare le riaperture nell'ambito della fase 2. "Stiamo lavorando con il governo sull'ipotesi di poter avere un anticipo sulle riaperture rispetto alla data del 18 maggio", ha annunciato il governatore del Veneto, Luca Zaia. "Potrebbe essere l'occasione - ha proseguito - di dare competenze in maniera differenziata alle Regioni sui propri territori. Se siamo responsabili della salute dei cittadini, è altrettanto vero che il presidente di una Regione possa decidere se aprire. Tutti abbiamo coscienza della messa in sicurezza, ma quando un operatore ha la protezione e il cliente ha la protezione siamo convinti che sia più che sufficiente - ha concluso - a garantire la salute di entrambi".
Sulla stessa lunghezza d'onda il collega Bonaccini che lavora alla riapertura anticipata di bar, ristoranti, parrucchieri ed estetisti se i dati dovessero continuare a tranquillizzare. "Forse già domani potremo permetterci di togliere qualche altra restrizione", ha annunciato il presidente della Regione Emilia-Romagna nel corso della diretta Facebook sui dati dell'emergenza sanitaria. "Questi dati danno fiducia e un po' più di serenità, dimostrano come i sacrifici che abbiamo chiesto hanno pagato e stanno pagando". E ancora: "Eravamo la seconda regione più colpita mentre oggi siamo scesi di tantissimo e siamo la prima regione d'Italia per numero di guariti rispetto ai casi attivi".
Calabria
Ancora occhi puntati sulle Regioni nella Fase 2 dell'emergenza Coronavirus in Italia. Il governo rinuncia alla procedura accelerata nel ricorso contro l'ordinanza della presidente della Calabria, Jole Santelli, che consente il servizio ai tavoli, se all'aperto, per bar e ristoranti. Sabato la decisione del Tar. Il governatore dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, annuncia intanto che "se tutto andrà come ci auguriamo i tempi previsti, ad esempio il 1 giugno per bar, ristoranti, parrucchieri, estetisti, potranno essere anticipati". Intanto il premier Conte ammonisce: gli italiani hanno mostrato grande senso di responsabilità, siamo al primo passo, ma non si deve dimenticare che la strada è ancora lunga.
Lombardia
Intanto la Regione Lombardia fa sapere che sul suo territorio il tasso di contagio è inferiore alla media italiana. Il vicepresidente della Regione, Fabrizio Sala, a SkyTg24, dice: 'Stiamo incrociando tutti i dati che ci arrivano e con l'aiuto di alcuni ricercatori calcoliamo il tasso di R0 al momento sappiamo che in Italia il tasso è 0,80, il tasso R0 della Lombardia è 0,75, quindi ogni persona contagia 0,75 persone cioè non più di una. E' importante rimanere sotto l'uno, questo è il compito di tutti noi e di tutti i cittadini".