Venerdì 22 Novembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Coronavirus, la fase 2 uguale per tutti. Da scuole a cinema: gli scenari

Conte promette: il piano entro sabato. "Mascherine fino al vaccino". E stoppa le Regioni: niente divisioni tra nord e sud

Il premier Conte in Aula con la mascherina (ImagoE)

Il premier Conte in Aula con la mascherina (ImagoE)

Roma, 22 aprile 2020 - Si riparte tutti insieme. Dal quattro maggio. Sempre che nelle aree a più alto tasso di contagi la curva continui a scendere. Questo, almeno, è ciò che intende fare il presidente del Consiglio che però se la deve ancora vedere sia con la task force di Colao che oggi presenterà la sua relazione, sia con le regioni, con cui si confronterà nelle prossime ore. Per non parlare dei dubbi del comitato tecnico-scientifico che teme, con la fine del lockdown, il riacutizzarsi dell’epidemia. In un quadro, peraltro, che registra un cambio nel Pd: l’appoggio finora quasi ‘fideistico’ è diventato critico.

Italia, qui il bollettino del 21 aprile

Ciò non toglie che già di buon mattino su Facebook Conte, sgombra il campo da una ridda di voci, scatenando l’ira dell’opposizione: non è vero che, passato il 3 maggio, si aprirà tutto, "sarebbe irresponsabile"; falso che si asseconderanno le richieve che premono per riaprire subito o che i governatori andranno per conto loro. "Non permetterò mai che si creino divisioni tra Nord, Sud e Centro e Isole". Ci saranno regole "omogenee" per tutti, scandisce qualche ora dopo in Parlamento. Ma è vero, ammette, che si dovrà tener conto anche nell’ambito di un decreto con valenza nazionale "delle peculiarità territoriste di alcune categorie produttiali", perché il sistema di mobilità della Basilicata non è uguale a quello della Lombardia e così la capacità degli ospedali di reggere all’urto del virus. Per questo, nel piano di ripartenza – insieme ad un primo parziale allentamento delle misure – prevede che tutti dovranno indossare le mascherine e tenere il distanziamento "finché non ci sarà una cura o un vaccino". Fine del lockdown ma con l’occhio sempre rivolto alla curva dei contagi.

L’agenda che Conte promette di illustrare "nel dettaglio" nel fine settimana non è ancora definita né è chiaro se eventuali restrizioni causa virus partiranno in automatico o se la scelta spetterà alle regioni o ancora se si farà un check ogni 15 giorni. Si tenta però di dare il primo disco verde al settore manifatturiero e quello edilizio assieme al commercio di supporto a queste filiere, insieme ad alcuni uffici. All’inizio, resterebbero i limiti agli spostamenti tra le regioni, ma agli italiani potrebbe essere consentito andare al parco, a trovare i parenti, a correre da soli anche lontano dalla propria abitazione e, secondo alcuni, anche recarsi nelle seconde case.

Assodato che le scuole riapriranno solo a settembre, il governo sta cercando di rafforzare il congedo parentale e il bonus baby sitter per dare una mano ai genitori che, tornando al lavoro, hanno figli minori a casa. Snodo cruciale per la Fase 2 è quello dei trasporti, per cui – fermo restando le regole di distanziamento sui mezzi pubblici – si cerca il modo di allungare l’orario di uffici e negozi, oltre a incentivare lo smart working.  Ci prova Conte a fare ordine sul futuro prossimo, come gli ha chiesto il Quirinale, ma non si illude di poter evitare le polemiche. Un assaggio si è avuto ieri al Senato con il durissimo intervento del leghista Bagnai che ha accusato il governo di aver usato l’emergenza sanitaria per "sospendere la democrazia".

di ANTONELLA COPPARI

 

1) Scuola e didattica

Anno scolastico 2020/2021: no alla riapertura delle scuole il primo settembre, sì ad eventuali esami di preparazione. Le prime due settimane del mese potrebbero essere dedicate ai recuperi formativi degli studenti con insufficienze

2) Costruzioni e manifattura

Si fanno strada le prime ipotesi di riapertura a partire dal 4 maggio, quando scatterà la cosiddetta fase 2. Stando alle idee del governo, tra i primi a partire dovrebbero essere manifattura, costruzioni e il commercio di supporto a queste filiere

3) Cinema e musei

Ancora lunga la strada che porterà alla riapertura di centri di aggregazione come cinema, musei e teatri. Nessuna decisione è ancora stata presa ma molto probabilmente queste saranno le attività a ripartire per ultime: si pensa all’estate

4) Smart working

Per evitare l’intasamento dei trasporti durante la fase 2, il governo farà molta leva sull’uso dello smart working. L’esecutivo infatti farà in modo di incentivare il lavoro da casa per evitare assembramenti a ridosso dei mezzi di trasporto pubblici

5) Mercati

C’è già stato il via libera in diverse città del Paese per la riapertura dei mercati settimanali. I tradizionali banchi torneranno a disposizione dei clienti anche in Trentino già dalla prossima settimana. In molti posti si potrà vendere solo cibo

 

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