Roma, 9 marzo 2020 - Emergenza coronavirus: Italia seconda per numero di morti dietro la Cina. Sono 9.172 i casi totali di nel nostro Paese, 1.797 più di ieri. Di questi, ha illustrato il commissario all'emergenza Angelo Borrelli nel punto stampa, 7.985 sono quelli attualmente positivi, 724 il totale dei guariti (+102 su ieri) e 463 le vittime (+97). I ricoverati con sintomi sono 4.316, quelli in terapia intensiva sono 733 e 2.936 sono in isolamento domiciliare. I decessi sono 463: 1% da 50 a 59 anni 10% da 60 a 69 31% da 70 a 79, 44% da 80 a 89, 14% ultra novantenni. I guariti sono a quota 724. I nuovi contagi sono 1.598.
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"Oggi è proseguita l'attività di raccordo con le regioni per la strumentazione necessaria, e abbiamo avviato la consegna di 325 ventilatori respiratori per le terapia intensive e subintensive, la distribuzione parte con la Lombardia", ha annunciato Borrelli. "Da domani - ha riferito ancora - distribuiremo 100mila mascherine negli istituti penitenziari, dove sono state anche montate 80 tende di pre-triage"
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I numeri regione per regione
In Lombardia i positivi al Coronavirus sono 5.469 persone, con una crescita di 1.280 rispetto a ieri, mentre i ricoverati sono 2.802, 585 in più di ieri. Le persone in terapia intensiva sono 440, 41 in più rispetto a ieri, e 646 quelle dimesse. Cresce anche il numero dei decessi, a quota 333, con 76 morti in più di ieri. Salgono a 1.386 i casi in Emilia-Romagna, 206 in più rispetto a ieri. Nelle ultime ore le guarigioni sono state 30, mentre i decessi 14 (di cui un cittadino lombardo).
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Altri 58 in Veneto (ora sono 744 inclusi i 30 guariti e 20 deceduti), 4 in Sardegna (19 i casi nell'isola). In Sicilia i casi sono 54 (19 sono ricoverati), mentre in Trentino sono 36. Salgono invece a 13 i decessi in Piemonte che conta 337 malati: nella notte sono morti due pazienti ricoverati presso l'ospedale di Vercelli e una donna di 72 all'ospedale di Chivasso (Torino). E altre quattro vittime si registrano nelle Marche che raggiunge quota 313 persone ad oggi positive. Contagiata poi una maestra nell'Aretino e, per precauzione, 242 alunni della scuola elementare 'Bernardo Dovizi' di Bibbiena sono stati messi in quarantena con un'odinanza del sindaco. In Toscana i pazienti sono 206 (un guarito e un deceduto), 94 nel Lazio (3 guariti e 5 deceduti), 119 in Campania (1 guarito), 97 in Liguria (5 guariti e 7 deceduti), 89 in Friuli Venezia Giulia (3 guariti e 1 deceduto), 46 in Puglia (un guarito e 3 vittime), 33 nella Provincia autonoma di Trento, 30 in Abruzzo, 28 in Umbria, 14 in Molise, 19 in Sardegna, 15 in Valle d'Aosta, 9 in Calabria (con 2 guariti), 9 nella Provincia autonoma di Bolzano e 5 in Basilicata.
Cosenza, 60 medici in quarantena
È emergenza a Cosenza dove 60 medici di famiglia sono stati posti in quarantena a causa di contatti con un informatore farmaceutico positivo al Covid-19.
Stop a Serie A e sport, pronto decreto
I tifosi intanto attendono di capire la sorte della Serie A. "Sono già al lavoro per la stesura del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in materia sportiva, che spero possa essere firmato già nella giornata di domani", annuncia il ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, dopo la decisione del Coni di stoppare tutto lo sport fino al 3 aprile. Desione che necessit però di un provvedimento governativo.
Sci, chiusi gli impanti in tutta Italia
Intanto saranno chiusi da domani tutti gli impianti sciistici in Italia, ha annunciato il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia, in avvio del briefing della Protezione civile. Boccia ha sottolineato che c'è pieno accordo, in merito a questa decisione, da parte di tutti i presidenti delle Regioni e delle Province autonome, oltre che di Anci e Upi, che hanno costituito un tavolo permanente che si riunisce ogni giorno - attraverso collegamenti video - nella sede del Dipartimento della Protezione civile. Boccia ha anche stigmatizzato la speculazione fatta da alcuni gestori di impianti sciistici, citando in particolare l'area dell'Abetone.
Conte: "Seguiamo le regole, ci rialzeremo"
"Seguiamo le regole e l'Italia si rialzerà, la vera differenza ora la devono fare tutti i cittadini", dice il presidente del Consiglio in un'intervista a Repubblica nella quale rivela di essersi sottoposto al tampone per il coronavirus, risultato negativo. "Dobbiamo fidarci degli scienziati - esorta Conte - manteniamo la distanza di un metro, evitiamo baci, abbracci, strette di mano, rispettiamo le altre regole. Per parte nostra, con il decreto-legge approvato venerdì sera abbiamo predisposto un piano straordinario per rinforzare il personale medico e infermieristico, mentre con altre iniziative ci siamo garantiti alcune linee produttive, qui in Italia, per disporre di attrezzature specialistiche per terapia intensiva e sub-intensiva". Quanto alla fuga di notizie che hanno anticipato all'opinione pubblica i contenuti del decreto dell'8 marzo, il premier dichiara che "quell'anticipazione ai media è stata improvvida". "In questa fase così complessa è fondamentale parlare con una sola voce", ma assicura anche che "d'ora in poi adotteremo rigide misure affinché non trapelino provvedimenti non definitivi". Quindi torna a ribadire: "Il Nord non è propriamente una zona rossa" perché "non abbiamo posto un divieto assoluto di ingresso e di uscita tra le due grandi aree del paese". Semmai, "abbiamo però introdotto delle limitazioni alla circolazione delle persone, che valgono anche all'interno dell'area settentrionale".
Luigi Di Maio lancia un appello agli "italiani passionali": dobbiamo "sconfiggere questo virus prima possibile. E per sconfiggerlo dobbiamo limitare il più possibile le occasioni di proliferazione del virus, che permettono ai contagiati di crescere in numero".
La mappa live del contagio