Roma, 24 luglio 2020 - Dopo diversi giorni in cui la curva epidemica era tornata a salire, il bollettino di oggi fa sperare in una discesa dei casi da Coronavirus. Una tendenza confermata dai dati settimanali del monitoraggio del ministero della Salute, che, per il periodo 13-19 luglio 2020, riferiscono come la trasmissione del Coronavirus nel nostro paese sia sostanzialemente stazionaria, con una leggera diminuzione nel numero di nuovi casi e l'indice di contagio Rt di poco inferiore a 1(0.95). "L'incidenza di nuovi casi di Covid-19 è stabile rispetto alla scorsa settimana - spiega Giovanni Rezza, direttore del dipartimento di Malattie infettive - e Rt, a livello nazionale, è di poco inferiore a 1". L'attenzione resta alta sui cluster. "Persistono diversi focolai - continua Rezza -, di ampiezza variabile in quasi tutte le regioni italiane, e molti di questi sono causati da persone che provengono da Paesi ad alta incidenza. Il che rende la situazione in alcune regioni peggiore rispetto a quella di altre". Per questo, conclude il direttore, è necessario "continuare a tenere dei comportamenti prudenti, distanziamento sociale di mascherine, igiene personale e sottoporsi a misure quarantenare nel caso in cui si provenga da Paesi ad alta incidenza".
Oltre ai focolai attribuibili alla reimportazione dell'infezione, vengono segnalati sul territorio nazionale alcune piccole catene di trasmissione di cui rimane non nota l'origine. "Questo evidenzia - sottolinea il rapporto - come ancora l'epidemia in Italia di Covid19 non sia conclusa. Si segnala in alcune Regioni la presenza di nuovi casi di infezione importati da altra Regione e/o da Stato Estero. Si conferma perciò una situazione epidemiologica estremamente fluida". Nel dettaglio, sono 9 le Regioni che "hanno avuto un aumento nel numero di casi diagnosticati rispetto alla settimana precedente, che non può essere attribuito unicamente ad un aumento di casi importati". In alcune di queste Regioni, seppure in aumento, "il numero complessivo dei nuovi casi diagnosticati è molto basso (inferiore a 10 casi diagnosticati a settimana o con incidenza settimanale inferiore a 1/100.000)", e in nessuna "sono stati identificati segnali di sovraccarico dei servizi sanitari e i focolai presenti sono prontamente identificati ed indagati".
Covid19, quarantena per chi viene da Romania e Bulgaria
Rt delle Regioni
Quanto alle stime Rt, "tendono a fluttuare in alcune Regioni/PPAA in relazione alla comparsa di focolai di trasmissione - continua il report del ministero della Salute -, che vengono successivamente contenuti". Come la scorsa settimana, sono 6 le regioni in cui l'indice di contagio Rt è superiore a 1: si tratta di Veneto (1,18), Emilia Romagna (1,14), Piemonte (1,07), Liguria (1,06), Lazio (1,04) e Lombardia (1). Rispetto alla scorsa settimana, scende sotto 1 la Toscana (di pochissimo, 0,99), mentre va oltre la Liguria. Ci sono anche 3 regioni con Rt fermo a zero: Calabria, Molise e Puglia. Molto basse anche Basilicata (0,06), Valle d'Aosta (0,1), e poi Umbria (0,3) e Sardegna (0,32), mentre sfiorano quota 1 Campania (0,8) e Sicilia (0,88). "Questo deve invitare alla cautela - conclude il report -, in quanto denota che in alcune parti del Paese la circolazione di Sars-Cov-2 è ancora rilevante".
I dati del ministero della Salute