Venerdì 15 Novembre 2024

Coronavirus, il ritorno alla normalità? "Quando ci sarà vaccino". Focus sulle mascherine

Il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri: "Utilizzo consapevole delle mascherine". Il commissario Domenico Arcuri: "Non siamo a pochi passi dall'uscita dell'emergenza". E sui dispositivi di protezione: "Speculazioni sui prezzi insopportabili, vanno denunciate"

Coronavirus, mascherine disponibili in una farmacia (Imagoeconomica)

Coronavirus, mascherine disponibili in una farmacia (Imagoeconomica)

Roma, 7 aprile 2020 - "Torneremo alla vera normalità, ad abbracciarci e baciarci, quando ci sarà il vaccino, e su questo non c'è ombra di dubbio". Così su Radio Capital, il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, sull'epidemia di Coronavirus. Quindi ci saranno restrizioni per un anno abbondante? "No - risponde -, avremo accuratezza nei contatti e senso responsabilità - ha risposto - senso di responsabilità che dovrà guidare la ripresa, garantendo la distanza di sicurezza e un utilizzo consapevole delle mascherine".

Intanto si è tenuta una riunione di un paio d'ore tra il Governo e il comitato tecnico-scientifico, con esiti per ora interlocutori e senza indicazioni sull'inizio della fase 2.

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Il momento delle mascherine

"Se il virus non circola, la mascherina non serve - dice Sileri -. Laddove queste misure di sicurezza non possono essere garantite, deve essere usata la mascherina, ad esempio al supermercato ha un ottimo livello di protezione. Tutto questo dovrà essere potenziato nelle prossime settimane con la medicina preventiva sul territorio, sottopotenziata negli anni scorsi. Sarà necessario un medico competente che sia in grado di individuare precocemente persone con sintomi minori e controllare eventuali focolai, anche per un uso ampio dei tamponi per individuare i positivi. Il rischio non sarà mai allo zero, ma portarlo quanto più vicino allo zero in attesa che arrivi il vaccino sarà fondamentale".

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Arcuri: "Nessun liberi tutti"

Sempre oggi nuovo appello del commissario all'emergenza Domenico Arcuri: "Il numero di uomini e donne che perderanno la vita per il virus continuerà a crescere. Nei prossimi giorni in vista della Pasqua non dimenticate mai che si è portato via già 16.523 vite umane. Torno a supplicarvi, nelle prossime ore non cancellate mai questo numero dalla memoria. Attenti a illusioni ottiche, pericolosi miraggi, non siamo a pochi passi dall'uscita dell'emergenza, da un'ipotetica ora X che ci riporterà alla situazione di prima, nessun liberi tutti per ritornare alle vecchie abitudini". Il commissario dice che "siamo all'inizio di una lunga transizione".

Riaperture? Il comitato scientifico 

Incontro in videoconferenza, di un paio d'ore, tra il Governo e il comitato tecnico-scientifico. Alla fine, rispondendo a una domanda sulla dase 2,  il direttore delle malattie infettive dell'Iss Gianni Rezza ha ribatito: l'auspicio è che questa "sia improntata alla massima cautela". Per Rezza "con il virus dobbiamo ingaggiare una dura lotta. Non è che se arriviamo a zero fra una settimana o qualche settimana allora tana libera tutti. Le regole di distanziamento sociale vano mantenute". Il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli ha parlato di "riunione interlocutoria": ci "sono in corso valutazioni", spetterà "all'autorità politica e al Cdm prendere le decisioni".

Dagli esperti, spiegano fonti presenti alla riunione, è stata sottolineata la necessità di operare con "gradualità" per evitare di dover poi fare passi indietro. Non si sarebbe comunque parlato, assicurano le fonti, di una data per l'eventuale avvio della Fase 2. Insomma, non deve essere abbassata la guardia. La decisione finale su come procedere spetta comunque alla politica: il 13 aprile scade il termine delle misure di contenimento, Conte dovrà decidere entro la settimana se modificarle o semplicemente prorogarle di nuovo, magari però indicando i passi successivi. E Walter Ricciardi, rappresentante per l'Italia nell'Oms, insiste: "Serve ancora cautela in attesa che ci sia una significativa riduzione dei casi". Ricciardi ha spiegato che si è trattato di un "utile confronto" sui dati e sulle misure ma che al momento non è stata decisa alcuna data sui tempi delle aperture.

Le mascherine in arrivo e la speculazione

Per le prossime settimane l'Italia potrà contare su 650 milioni di mascherine, ha detto Arcuri, sottolineando che non c'è da fare "alcun ottimismo" anche se "per quanto riguarda le forniture il peggio è ormai alle spalle, grazie al lavoro prezioso di tanti". Arcuri ha poi affermato che oggi sono state consegnate 4,8 milioni di mascherine e che nei precedenti sette giorni si è superato i 20 milioni. "Ci stiamo stabilizzando su una distribuzione in tempi assai rapidi e ragionevoli", ha aggiunto ricordando che nei prossimi giorni arriveranno 17 voli cargo con dispositivi di protezione individuale. Arcuri inoltre avverte: "Alcuni cittadini mi segnalano la vendita di mascherine a prezzi esorbitanti. Anche pochi casi sono intollerabili, vanno denunciati e combattuti, è una speculazione insopportabile, non si specula sui bisogni degli altri e sulla vita degli altri. Nemmeno una delle segnalazioni pervenuta è rimasta inevasa".

I test sierologici

Intanto DiaSorin fa sapere di aver completato presso il Policlinico San Matteo di Pavia gli studi necessari al lancio di un nuovo test sierologico ad alto volume di processamento per rilevare la presenza di anticorpi nei pazienti infettati dal Sars-Cov-2. Servirà in particolare per le indagine epidemiologiche e per individuare nella popolazione i soggetti che sono già stati infettati dal virus, la cui diagnosi non sia stata effettuata attraverso l'esecuzione di un tampone.

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