Roma, 21 aprile 2020 - L’attesissima Fase 2 si appresta a ridisegnare il modo di vivere le città. Dagli orari di apertura di esercizi commerciali e uffici, ai trasporti.
Il governo sta di fatto ancora lavorando alle regole che consentiranno la riapertura del Paese dopo l’isolamento forzato per contrastare la diffusione del Coronavirus. Tra le ipotesi al vaglio dell’esecutivo, la riduzione dell’orario di apertura degli alimentari e dei supermercati, con ingressi contingentati, per impedire le uscite in tarda serata. L’ingresso nei negozi sotto i 40 metri quadrati sarà consentito a una persona per volta onde evitare i contatti. Se le norme dovessero rivelarsi insufficienti, si potrebbe arrivare ad autorizzare per la spesa un solo componente di ogni nucleo familiare. Un inasprimento delle misure che il governo tenderebbe però a scongiurare.
L'annuncio di Conte: "Piano differenziato tra le Regioni"
Il nodo cruciale, in vista del ritorno all’attività di buona parte dei cittadini, è rappresentato dai trasporti, necessari per raggiungere i luoghi di lavoro. È allo studio l’apertura stabile delle zone a traffico limitato per alleggerire la rete di bus e metropolitane, ma si stanno prendendo in esame anche altre soluzioni. Nuove limitazioni previste invece dal decreto firmato dal ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, per contrastare gli spostamenti giustificati in maniera fittizia con motivi di lavoro. Stretta sulle tratte dell’Alta Velocità e gli Intercity: l’elenco dei treni confermati è disponibile sui siti delle Ferrovie. Sicilia e Calabria saranno collegate soltanto con quattro traghetti, con imbarco consentito soltanto ai viaggiatori a piedi, in auto o moto e vietato ai pullman. Permesso invece il trasporto delle merci.
Mascherine obbligatorie al lavoro e sugli autobus
Chiusi i collegamenti con la Sardegna: i voli privati possano decollare solo per motivi fondati lavoro e salute, autorizzati dal presidente della Regione. Bar e ristoranti restano in fondo alla lista delle riaperture: i gestori dovranno garantire la distanza di un metro al bancone e di due metri ai tavoli, anche all’aperto. Il personale dovrà obbligatoriamente indossare guanti e mascherine. Per aiutare il settore, particolarmente colpito, si è deciso di programmare una riapertura anticipata affiancando le consegne a domicilio alla possibilità di preparare cibi da asporto. Con percorsi di ingresso e accessi scaglionati per il ritiro della merce.
1. Negozi. Disinfettanti alle casse
L’erogatore del disinfettante dovrà essere sistemato alle casse. La pulizia dovrà essere programmata prima dell’apertura e durante la pausa. I dipendenti dovranno indossare la mascherina, i clienti che acquistano generi alimentari dovranno utilizzare i guanti.
2. Uffici. Ingressi scaglionati per i dipendenti
Nella fase 2 le aziende sono chiamate a scaglionare gli orari dei dipendenti in modo di evitare assembramenti davanti a fabbriche e uffici, ma anche per alleggerire il carico dei mezzi pubblici che rischiano di essere il vero nodo cruciale della ripartenza.
3. Trasporti. Bus contingentati. Auto e bici in ‘affitto’
Tre opzioni allo studio: apertura delle zone a traffico limitato per favorire i trasferimenti con mezzo proprio; potenziamento delle di autobus e metropolitane per garantire il distanziamento i posti; allestire aree di scambio, bici e auto in servizio sharing con prezzi calmierati.
4. Asili nido. Bonus baby sitter in soccorso ai genitori
Non sembra possibile garantire il distanziamento sociale negli asili nido come obbligare bambini così piccoli a indossare mascherine e guanti. C’è chi ha proposto l’ipotesi di implementare il bonus baby sitter per agevolare i genitori lavoratori.
5. Scuola. Ritorno a settembre. Esami tutte le novità
La ministra Azzolina ha indicato la ripresa delle lezioni a settembre. I maturandi saranno valutati da una commissione composta da 6 docenti interni e un Presidente esterno. Tesina e scritti aboliti per l’esame di terza media.
6. Mobilità tra regioni. Spostamenti vincolati. Ancora ‘zone rosse’
Dopo lo scontro tra il governatore della Campania che minaccia di chiudere la sua regione davanti ad un allentamento delle misure nelle regioni più colpite, non è esclusa la permanenza di zone rosse.
7. Ristoranti. Menù d’asporto su appuntamento
Dovrebbe essere consentito sin dal 4 maggio il take away, oltre la consegna a domicilio, con orari dedicati e appuntamenti precisi per il ritiro. Una misura per favorire la crisi di bar e ristoranti, tra i settori più pesantemente colpiti dalla crisi dovuta all’emergenza sanitaria.
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