Roma, 19 marzo 2020 - L'agenzia italiana del farmaco (Aifa) lancia l'allarme: "L'improvviso incremento della domanda per i farmaci utilizzati nelle terapie ospedaliere dei pazienti ricoverati a causa dell'epidemia di Coronavirus ha generato delle carenze". L'Aifa sottolinea di essere al lavoro con le aziende, mediante il supporto costante di Farmindustria e Assogenerici, per mettere a punto "soluzioni eccezionali ed emergenziali".
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L'agenzia, si legge sul sito dell'Aifa, "segue il problema raccordandosi costantemente con le Regioni e le Province autonome, cui tutte le strutture territoriali sono invitate a rapportarsi per la valutazione e l'inoltro ad Aifa di segnali, dando priorità ai casi urgenti di irreperibilità per i quali siano già stati espletati tutti i passaggi previsti con gli aggiudicatari delle gare regionali". I messaggi che riguardano le carenze possono essere inviati alla mail unica di riferimento, [email protected].
Un allarme simile arriva anche dalla Società italiana farmacia ospedaliera (Sifo). Negli ospedali "sono carenti, e si riescono a reperire con sempre maggiore difficoltà, i farmaci antiretrovirali per il trattamento del Covid-19 nelle Terapie intensive, ma anche antibiotici e anestetici - dice la presidente Simona Creazzola all'Ansa -. Sono sempre più difficili da trovare soprattutto in Lombardia e Veneto, ma anche al Sud - sottolinea - si segnalano grandi difficoltà di approvvigionamento"»
Anche il direttore sanitario dello Spallanzani, Francesco Vaia, ha sottolineato che "c'è un problema" di carenza di farmaci e che nell'ospedale che dirige "la situazione è abbastanza sotto controllo, ma il problema in generale c'è, motivo per il quale abbiamo fatto un appello ad alcuni amministratori delegati delle più grandi case farmaceutiche per dire di venire incontro alle esigenze dei pazienti, perché - ha sottolineato - abbiamo bisogno che vengano approvvigionati soprattutto i farmaci sperimentali".
Sulla presunta efficacia del farmaco antivirale umifenovir, meglio noto con il nome commerciale Arbidol, nel trattamento della malattia da Covid-19, mancano evidenze scientifiche, spiega anche l'Aifa, facendo chiarezza su una delle fake news che circolano in questo periodo. Umifenovir, spiega l'ente regolatorio italiano, è un antivirale commercializzato in Russia per la prevenzione e il trattamento delle infezioni da virus dell'Influenza A e B, ma non è autorizzato in Europa né negli Stati Uniti. Sebbene in Cina, umifenovir sia stato utilizzato in alcuni pazienti in associazione ad altri trattamenti farmacologici, "i dati a disposizione sono scarsi, di non elevata qualità scientifica ed ottenuti su un numero molto esiguo di pazienti". Al momento attuale, quindi, "non sono disponibili evidenze scientifiche sufficienti a supportare l'efficacia di umifenovir nel trattamento della malattia Covid-19, o nella prevenzione dell'infezione da SARS-CoV-2, né tantomeno il suo utilizzo in sostituzione di altri trattamenti che in Italia sono stati messi a disposizione per i pazienti affetti da Covid-19".