Roma, 30 aprile 2020 - "Le informazioni che arrivano dai medici che stanno lottando in tutto il mondo mostrano che se si riesce a bloccare l’infezione nella fase iniziale il decorso è quasi certamente benigno, addirittura si può attraversare questa fase senza sintomi e senza conseguenze". Claudio Zanon, direttore scientifico di Motore Sanità, promotore della conferenza Terapie Covid-19 che ha riunito alcuni tra gli specialisti più in vista in Italia, è convinto che possiamo superare l’empasse che finora ci ha inchiodati sul divano in preda alla paura.
Bollettino della Protezione Civile del 30 aprile
FOCUS / Gli infettivologi: "Il virus muta, ma adesso fa meno danni"
Dottor Zanon, come usciremo da questa emergenza? "Cercando non solo il vaccino ma anche le terapie per abbassare la letalità della malattia a livelli accettabili". Invece la gente chiede di uscire dal lockdown: come conciliare sicurezza e libertà? "Aumentando la coscienza civica dei cittadini. In Giappone ad esempio la mascherina si porta regolarmente per evitare di trasmettere anche una banale influenza agli altri. In Italia dobbiamo rispettare il distanziamento sociale, nei luoghi aperti così come negli spazi chiusi. Occorre anche rilanciare il concetto di solidarietà e di servizio civile". In che senso? "Coinvolgendo i giovani in una dimensione etica. Ad esempio promuovendo l’aiuto nei confronti degli anziani". Ma gli anziani oggi sono spesso confinati nelle residenze. Le visite dei parenti come si concilieranno? "Gli anziani con le dovute accortezze vanno aiutati a uscire dal loro isolamento. Perché sono la memoria storica e sociale di questo Paese". E i bambini? "I bambini devono essere in qualche modo preservati affinché non siano vittime di questa situazione. Se i genitori devono tornare al lavoro, bisogna inventarsi un sistema di aiuto alle famiglie, attraverso asili aziendali. Io credo molto nell’educazione civica e nel terzo settore". Che cosa dovrebbe fare il volontariato? "Con le risorse del volontariato si potrebbe dare una mano importante al sistema sanitario e assistenziale. Ricordo quando durante l’alluvione di Firenze i giovani andarono ad aiutare i soccorritori, li chiamava gli angeli del fango". Cosa fare per rendere l’estate sopportabile e piacevole? "Occorre che la gente torni a vivere, a respirare all’aria aperta, a lavorare rispettando il distanziamento sociale, per rilanciare il Paese come con un nuovo piano Marshall". Ma con i sussidi e restando seduti sul divano? "Assolutamente no, con l’azione di tutti i cittadini che possono dare il loro contributo". Come medico ci sono i presupposti per una estate di relax al mare o in montagna, o sarà una stagione da dimenticare? "I presupposti ci sono, stiamo imparando a gestire meglio la cura e stiamo imparando a gestire meglio una vita rispettando i contatti sociali. C’è una educazione che deve permeare i nostri comportamenti". Dal webinar di Motore Sanità sono emersi motivi di speranza che ci autorizzano a pensare che il virus sarà meno aggressivo nei prossimi mesi? "Io non so se sarà meno aggressivo, ma la letalità negli ospedali grazie al miglioramento delle cure di supporto, si è drasticamente ridotta nelle ultime settimane. Questo ci fa ben sperare, possiamo contare su una terapia affidabile, in attesa del vaccino". E dopo l’estate dovremo tornare tutti dentro o possiamo fare qualcosa? "Possiamo intanto raccomandare o rendere obbligatoria la vaccinazione antinfluenzale e anti pneumococco". Perché? "Perché così limiteremo i virus in circolazione, e sarà meno problematico prevenire una seconda ondata". FOCUS Il link per il download della app AutoCert19 per chi possiede un dispositivo mobile Apple: https://onelink.to/autocert19