Mercoledì 25 Dicembre 2024
NINO FEMIANI
Cronaca

Coronavirus, gli eroi italiani sulla nave dei dannati

Di Maio: "Partirà un volo per riportare a casa i 35 connazionali a bordo della Diamond Princess". Sulla nave altri 70 positivi: i contagiati sono 355

Il comandante Gennaro Arma

Napoli, 16 febbraio 2020 - Per gli italiani a bordo della nave da crociera Diamond Princess, ferma nel porto di Yokohama, l’incubo potrebbe finire presto. È allo studio la possibilità di rimpatriare i nostri 35 connazionali con un volo militare: un’evacuazione che è stata al centro di un vertice tra il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, e il commissario straordinario per l’emergenza coronavirus, Angelo Borrelli. Quando dovrebbe avvenire? Niente è ancora deciso, certamente dopo l’evacuazione dei 380 americani che partiranno con due voli già domani.

Intanto, per tutti gli altri che restano sulla Diamond la quarantena terminerà con due giorni di ritardo, il 21 febbraio. Ad annunciarlo, nelle cabine e nei saloni ormai vuoti, è il comandante Gennaro Arma, esperto lupo di mare di Piano di Sorrento, da 21 anni alla compagnia di navigazione statunitense di proprietà della Carnival Corporation. La sua voce, calda e tranquilla, attraversa i 290 metri e i 13 ponti della nave costruita 16 anni fa nei cantieri della Mitsubishi e gela il sangue nelle vene ai 3.626 a bordo (2581 passeggeri, 1045 equipaggio).

Lo staff, eroico, fa del proprio meglio per tirar su il morale, ma il caos aumenta con il crescere dei contagiati che sfiora ormai il 10 per cento degli occupanti. "È una situazione difficile, inedita per tutti noi. La mia unica preoccupazione è prendermi cura dei passeggeri e dell’equipaggio", ripete il comandante. Nel giorno di San Valentino fa distribuire cioccolatini e tortine a forma di cuore, biglietti di incoraggiamento e lui stesso recita una poesia per gli innamorati. Tutti gradiscono, qualcuno gli risponde con una lettera di ringraziamento indirizzata all’"impavido comandante". Solo due occupanti di Hong Kong e una famiglia indiana lasciano il vassoio fuori la porta. E c’è anche un sito porno che offre video hard gratis ai passeggeri costretti a restare in cabina per 23 ore al giorno.

Con la velocità della luce la notizia del protrarsi della quarantena si diffonde a Pozzallo e in Penisola sorrentina, le due aree che contano la quasi totalità degli italiani a bordo. "I nostri non sono contagiati, ma la Diamond è ormai un focolaio di infezione", dice Egidio Cafiero, ex ufficiale di macchina, davanti a quella che un tempo era la mitica ‘Casina dei Capitani’ a Meta di Sorrento, una delle più antiche associazioni di ‘Mutuo Soccorso tra Capitani’.

Antonio Iaccarino, 32 anni passati su cargo e navi da crociera, non ci sta: "Fa incavolare la diversità di trattamento tra americani e altri. So che qualche familiare preferisce restare in silenzio per ovvie ragioni, ma molti di loro stanno sbattendo la testa a ogni bollettino medico". La cosa che li irrita è il comportamento tenuto finora dalla Farnesina. "Mi hanno detto – aggiunge Iaccarino – che la risposta è sempre stata la stessa: l’Unità di crisi sta valutando tutte le possibilità e le eventuali azioni da intraprendere". Si spera che dopo il faccia a faccia tra Di Maio e Borrelli la musica cambi.

A Pozzallo, nel Ragusano, è il sindaco Roberto Ammatuna a tenere i contatti. A bordo ci sono cinque pozzallesi, tre ufficiali di macchina e due mogli. Il sindaco riesce a comunicare con la moglie di uno degli ufficiali: "Ci sentiamo ogni giorno, sono costretti a vivere senza momenti di socializzazione e sono provati per il protrarsi del periodo di osservazione. Quando i mariti vanno a lavorare, le mogli restano chiuse in cabina e guardano il mare dal balcone".

Intanto sulla nave sono stati rilevati altri 70 casi di coronavirus, portando il totale a 355. Il test è stato fatto su un totale di 1.219 persone. Dei 355 contagiati 73 non presentano sintomi della malattia.

Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio ha annunciato "che partirà un volo anche per loro, lo abbiamo deciso ieri insieme al commissario straordinario, Angelo Borrelli e al ministro della Salute, Roberto Speranza. Siamo italiani, nessuno deve restare indietro".