Lunedì 29 Luglio 2024
GAETANO FEMIANI
Cronaca

Corona e i file segreti sull’arresto di Messina Denaro, il giornalista: "Quel materiale puzzava. Fabrizio non c’entra”

Moreno Pisto è il direttore di Mow: "È stato lui a cercarmi, ma non voleva vendermi nulla"

Fabrizio Corona

Fabrizio Corona

Palermo, 21 luglio 2023 – È l’uomo del giorno, il giornalista che ha impacchettato i file trafugati e li ha spediti in Procura a Palermo facendo partire l’inchiesta che ha svelato l’infedeltà di un sottufficiale dell’Arma e la complicità strapaesana di un consigliere comunale che ama cambiare casacca, l’ultima è quella di Fdi. Moreno Pisto, 44 anni, tarantino, avvio di carriera in cronaca nera, è oggi direttore di "MOW – mowmag.com", giornale online che si autodefinisce "provocatorio, spiazzante, deciso e, quindi, spesso divisivo".

Moreno Pisto
Moreno Pisto

Pisto mettiamo una data di inizio a questa storia.

"Il 2 maggio 2023 quando il consigliere comunale di Mazara del Vallo, Giorgio Randazzo, chiama Fabrizio Corona dicendo di avere in mano dei file esclusivi, mai usciti, che riguardano l’agenda segreta di Matteo Messina Denaro con nomi di fiancheggiatori e amanti".

E lei come lo viene a sapere?

"Io e Fabrizio ci conosciamo da tanto, abbiamo lavorato insieme su alcune inchieste che riguardavano proprio Messina Denaro, possiamo anche dire che siamo amici. Corona mi chiama e mi racconta la cosa. Allora telefoniamo al politico che ci dice due cose: primo che i file gli sono stati passati da ‘amici dei Ros’, secondo che per cederli volevano un contributo".

Quanto volevano, si è mai parlato di cifre?

"No, non si è parlato di cifre. Ho l’impressione che Randazzo volesse sondare il terreno, capire quanto valesse il materiale e poi avrebbe fatto una richiesta. Anche noi abbiamo traccheggiato sul compenso per prendere tempo. Ma era strano che un politico della zona volesse vendere materiale così scottante, coperto dal segreto. Allora ho deciso di filmare e copiare i file grazie a un collega che ha installato nel pc un software per copiare l’hard disk e si è messo addosso una telecamerina nascosta".

Quanto valevano quei 768 file?

"Erano impubblicabili".

Perché questa vicenda le puzzava?

"Erano file che provenivano dai computer dei carabinieri e quindi trafugati. Punto due, l’intermediario, Randazzo, era molto strano. Punto tre: i nomi contenuti in quell’agenda erano ‘spessi’, gente di peso su cui ci sono indagini in corso. Il 25 maggio consegno tutto alla polizia".

Corona era d’accordo?

"Non ha cercato di vendermi niente, anzi ci siamo detti: non facciamo ‘sta cazzata".