Mercoledì 31 Luglio 2024

Coppettazione, cosa sono i cerchi sulla schiena dei nuotatori

Il caso sollevato ai Giochi di Parigi dalla schiena a pois di Nicolo Martinenghi. Si tratta di una pratica della medicina tradizionale cinese, già nota alle star di Hollywood ma non riconosciuta dalla medicina tradizionale. Come funziona e a cosa serve

Coppettazione sulle spalle di Nicolò Martinenghi

Coppettazione sulle spalle di Nicolò Martinenghi

Roma, 30 luglio 2024 – Non solo tatuaggi. Entrando in vasca per le gare i nuotatori dei Giochi hanno rivelato al pubblico altri segni sulla pelle, sollevando più di una domanda. Non è passata inosservata, in particolare, la schiena “a pois” di Nicolò Martinenghi, medaglia d'oro nei 100 metri a rana alle Olimpiadi di Parigi 2024. Gli stessi segni rotondi e scuri sono stati notati sulla pelle di altri nuotatori olimpici, già ai Giochi di Rio de Janeiro, ma a Parigi il numero degli “atleti a pois” sembra aumentato. Di cosa si tratta? Sono i segni lasciati dalla coppettazione o cupping therapy, una pratica cara alla medicina tradizionale cinese, che la consiglia da centinaia di anni per i disturbi più diversi: dal mal di schiena (lombosciatalgia) ai dolori cronici, fino ad alcune malattie respiratorie. Una pratica già nota e apprezzata da vip e star di Hollywood, come Gwyneth Paltrow e Jennifer Aniston, che però possono tenere nascosti i circolini scuri sotto abiti eleganti.

Nicolò Martinenghi
Nicolò Martinenghi

Come funziona

La coppettazione funziona tramite applicazione di vasetti di vetro sulla pelle. Mediante l'accensione di una fiammella si crea un vuoto e un'aspirazione della cute. I vasetti restano a contatto con la pelle per un tempo variabile (di solito tra i 5 e i 15 minuti), ma le tecniche sono molto diverse a seconda di chi le pratica. Sono noti almeno 15 diversi modi di manipolare le coppette e 10 protocolli differenti di trattamento, spiega il sito dell'ordine dei medici "Dottore ma è vero che”. Il beneficio per il paziente sarebbe dovuto al miglioramento della circolazione sanguigna nelle zone trattate.

Coppettazione sulla schiena di Nicolo Martinenghi
Coppettazione sulla schiena di Nicolo Martinenghi

“Nessuna evidenza che sia efficace”

Come è stato sottolineato da una rassegna sul Quarterly Journal of Medicine della Oxford university press, gli articoli che studiano i possibili meccanismi di azione della coppettazione sono ancora molto rari. “Occorre premettere che per un trattamento utilizzato per un numero così ampio di disturbi e patologie non è facile giungere a conclusioni certe riguardo la sua efficacia. Possiamo dire che, a oggi, non sono state prodotte prove scientifiche che dimostrino che la coppettazione sia efficace nel trattamento del mal di schiena, così come di qualsiasi altro disturbo. Uno studio sistematico dei risultati delle ricerche svolte dal 1980 al 2013 e pubblicate su riviste comprese nella banca dati più conosciuta in ambito biomedico (Medline) ha reperito 29 studi di cui solo uno era una sperimentazione controllata randomizzata. La maggior parte degli articoli riportava singoli casi di pazienti trattati. Gli autori della revisione sono giunti alla conclusione che le evidenze sono troppo deboli per avere una certezza dell'utilità di questa pratica (Huang, et al 2013)”.

Le applicazioni: dai dolori lombari all’acne

Uno studio pubblicato sulla rivista PLoS Medicine ha analizzato solo sperimentazioni controllate randomizzate (il tipo di metodo di studio che dovrebbe promettere, se non garantire, risultati più solidi) svolte tra il 1992 e il 2010 (Cao & Liu, 2012). La coppettazione era sperimentata per il trattamento dei disturbi di più varia origine, dal dolore lombare all'acne, dalla dispnea all'herpes zoster. Ebbene, anche in questo caso le conclusioni degli autori non sono state incoraggianti soprattutto a causa della scarsa qualità della metodologia degli studi svolti. Un'altra ricerca su circa 60 pazienti ha messo a confronto la coppettazione con un massaggio rilassante per valutare l'efficacia delle due strategie nel ridurre il dolore del tratto cervicale della colonna vertebrale (Lauche et al. 2013). Non sono state rilevate differenze tra i due trattamenti. Una revisione sistematica di studi svolti in Corea suggerisce che gli effetti avversi possano essere evitati affidandosi a operatori esperti e siano, comunque, di lieve entità.