Dubai, 8 dicembre 2023 – L'Italia retrocede nella classifica delle perfomance climatiche dei principali Paesi del Pianeta e perde ben 15 posizioni, scendendo dal 29° al 44° posto. A dirlo è il rapporto annuale di Germanwatch, Can e NewClimate Institute, realizzato in collaborazione con Legambiente per l'Italia e presentato oggi alla Cop28 in corso a Dubai.
Il risultato è dovuto soprattutto al rallentamento della riduzione delle emissioni climalteranti (37° posto della specifica classifica) e per una politica climatica nazionale (58° posto della specifica classifica) fortemente inadeguata a fronteggiare l'emergenza. A tal proposito Legambiente rileva che "l'attuale aggiornamento del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (Pniec) consente un taglio delle emissioni entro il 2030 di appena il 40,3% rispetto al 1990. Un ulteriore passo indietro rispetto al già inadeguato 51% previsto dal Pnrr".
![L'Italia retrocede nella classifica delle perfomance climatiche dei principali Paesi del Pianeta](https://www.quotidiano.net/image-service/version/c:ZGVhOWY0NTAtMTA1YS00:YjcxYzM0/l-italia-retrocede-nella-classifica-delle-perfomance-climatiche-dei-principali-paesi-del-pianeta.webp?f=16%3A9&q=1&w=1560)
La classifica
Scorrendo la classifica del CCPI (Climate Cahnge Performance Index) si scopre comunque che le prime posizioni sono vuote, questo perché – viene segnalato “nessun paese si comporta abbastanza bene in tutte le categorie dell’indice da raggiungere un punteggio complessivo molto elevato”. In pratica nessuno ha realizzato la performance necessaria per contribuire a fronteggiare l'emergenza climatica e contenere il surriscaldamento del pianeta entro la soglia critica di 1,5 gradi.
In vetta si piazzano Danimarca (4° posto), Estonia (5°) e Filippine (6°), che rafforzano la loro azione climatica nonostante le difficoltà economiche. In fondo invece ci sono i Paesi esportatori e utilizzatori di combustibili fossili come Emirati Arabi Uniti (65/o), Iran (66°) e Arabia Saudita (67°). La Cina, maggiore responsabile delle emissioni globali, rimane stabile al 51° posto e gli Usa (secondo emettitore) perdono 5 posizioni piazzandosi al 57° posto.