Mercoledì 17 Luglio 2024
ANTONIO TROISE
Cronaca

Sciopero dei trasporti, il segretario Cisl: “Le regole vanno rispettate, gli altri sindacati sbagliano”

Sbarra rivendica la scelta del no all’astensione: controproducente danneggiare cittadini e lavoratori. "Bisogna guardare in faccia la realtà e non farsi snaturare strizzando l’occhio a partiti o movimenti"

Luigi Sbarra, 63 anni, segretario generale della Cisl

Luigi Sbarra, 63 anni, segretario generale della Cisl

Roma, 14 novembre 2023 – "Le regole vanno rispettate, senza eccezioni". Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, liquida con poche parole l’ennesima polemica sullo sciopero generale contro la manovra indetto da Cgil e Uil. E spiega anche i motivi che hanno spinto la sua organizzazione a seguire una strada diversa.

Scenderete in piazza il 25 novembre. Non era proprio possibile un’iniziativa unitaria?

"Guardi, per sollecitare alcune importanti modifiche alla manovra del governo, avevamo proposto agli amici di Cgil e Uil un percorso comune di mobilitazione attraverso una grande manifestazione da svolgere di sabato. Ma gli altri sindacati hanno scelto liberamente la strada degli scioperi regionali che noi consideriamo sbagliata e controproducente in questa fase. Perché far perdere una giornata di salario ai lavoratori in un momento non facile per tante famiglie? Perché incendiare i rapporti anche con le imprese, che nulla hanno a che vedere con la manovra? Ancora: perché penalizzare i cittadini con una protesta generale che inevitabilmente provocherà disagi nei servizi pubblici?".

Non a caso la Commissione di Garanzia ha fatto scattare il semaforo rosso. Innescando un nuovo scontro con Cgil e Uil.

"Mi sembra una polemica sterile, ci si dovrebbe concentrare su altro. In Italia ci sono regole stringenti, volte a tutelare sia i diritti dei sindacati a scioperare che quelli dei cittadini a usufruire dei servizi essenziali. Si tratta di rispettare queste norme, come è stato sempre fatto, sapendo che le deroghe concesse per gli scioperi generali richiedono una piena adesione all’astensione dal lavoro di tutte le organizzazioni più rappresentative. Qui non mi sembra che tale presupposto sussista".

Secondo lei c’è ancora una carica ideologica in una parte del sindacato?

"Sicuramente ci sono sensibilità distinte nell’interpretare l’azione e il ruolo del sindacato e diversi modi di valutare i risultati della nostra mobilitazione e della trattativa con il governo. Il sindacato non deve vendere sogni. Deve guardare in faccia la realtà, confrontarsi senza pregiudizi con tutti i governi e le controparti datoriali, spiegando ai lavoratori quello che è frutto di negoziato. Se invece cavalca l’antagonismo, strizza l’occhio alla politica o ai movimenti, snatura il suo ruolo, con il rischio di renderlo irrilevante".

Però la manovra del governo non piace neanche a voi.

"È sbagliata la stretta sulle pensioni, l’ulteriore penalizzazione su Quota 103, Ape sociale e Opzione donna, inaccettabile ridurre le aliquote e i rendimenti per medici, infermieri, personale degli enti locali, maestre d’asilo. Si rischia un esodo anticipato di migliaia di persone. Non si sbloccano le assunzioni di medici e infermieri. Ci sono 35mila vincitori di concorso nella Pubblica amministrazione a cui viene rallentata l’immissione in servizio. Ma ci sono anche cose positive, come il taglio del cuneo fiscale, l’accorpamento delle due aliquote Irpef al 23%, l’innalzamento a 8.500 euro della no-tax area per i dipendenti, l’azzeramento delle tasse sui fringe benefit fino a 1.000 euro anche per i lavoratori che non hanno carichi familiari, la proroga della detassazione al 5% sui frutti della contrattazione decentrata. E poi ci sono 5 miliardi per il pubblico impiego e 3 per il sistema sanitario per avviare la fase dei rinnovi dei contratti pubblici. Sono nostri traguardi".

La vostra proposta di legge sulla partecipazione attiva dei lavoratori ha incassato perfino l’adesione della Lega. E il Pd? Ieri ha incontrato la segretaria, Elly Schlein.

"Sulla nostra proposta stiamo registrando sostegni da parte di tutti gli schieramenti a conferma che si tratta di una riforma autenticamente “istituzionale“ e bipartisan. È un grande progetto per un Paese più unito sostenuto in maniera convinta e profonda da tutte forze attive della politica e della società civile".

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