Martedì 21 Gennaio 2025
MANUEL SPADAZZI
Cronaca

Concordia, Schettino chiede la semilibertà: “Ma vivrà col rimorso”

Tredici anni fa la strage all’isola del Giglio: la richiesta dell’ex comandante della nave. La sopravvissuta al naufragio, Vanessa Brolli: “Dovrà convivere per sempre con il peso di questa tragedia”

Il relitto della Costa Concordia; Vanessa Brolli, 27 anni, tra i sopravvissuti del naufragio avvenuto nel 2012 all’isola del Giglio

Il relitto della Costa Concordia; Vanessa Brolli, 27 anni, tra i sopravvissuti del naufragio avvenuto nel 2012 all’isola del Giglio

Rimini, 20 gennaio 2025 – Non è stato un anniversario come gli altri, per i sopravvissuti e le famiglie delle vittime della Costa Concordia. Tredici anni fa – era il 13 gennaio 2012 – la tragedia all’isola del Giglio: il naufragio della nave da crociera costò la vita a 32 persone, tra cui i riminesi Williams Arlotti e sua figlia, la piccola Dayana, di appena 5 anni. È di pochi giorni fa la notizia che Francesco Schettino, comandante della Costa Concordia condannato in via definitiva a 16 anni di carcere per il naufragio, ha chiesto il regime di semilibertà. Schettino ha maturato i termini che gli consentono di accedere a misure alternative al carcere, avendo già scontato oltre metà della pena. L’udienza si terrà il 4 marzo. Una notizia che addolora chi ha vissuto in prima persona quell’incubo. “È giusto che Schettino paghi per quello che ha fatto”, dice Vanessa Brolli.

Vanessa aveva soltanto 14 anni, all’epoca. Era in crociera con i fratelli Omar e Federica, i genitori e altri parenti, per festeggiare i 50 anni di matrimonio dei nonni. “Eravamo 14 in tutto. Doveva essere un viaggio di festa e invece…”.

Lei si salvò grazie al padre. “Ha preso di peso me e mia mamma e ci ha caricato su una scialuppa. Lui è stato tra gli ultimi a lasciare la Concordia, quando l’acqua arrivava oramai alle ginocchia”. Il fratello Omar ha salvato la nonna e altre persone.

Per anni Vanessa (oggi 27enne) ha preferito non parlare pubblicamente della tragedia. L’ha fatto nel 2022, in occasione del decimo anniversario. E adesso torna a parlare dopo la notizia che Schettino potrebbe godere dei benefici concessi dalla legge e ottenere la semilibertà. “Dispiace sapere che potrebbe tornare a casa. Schettino deve pagare per le sue colpe”. Il 4 marzo si saprà se all’ex comandante della Costa Concordia sarà concesso il regime di semilibertà. “A prescindere dalla decisione dei giudici – dicono Vanessa e i fratelli – siamo certi che Schettino vivrà il resto dei suoi giorni con addosso il peso di questa tragedia. Questa è la più grande pena per lui. Anche se dovesse uscire dal carcere, dovrà convivere con questa colpa per tutta la vita”.

Nulla potrà cancellare quei momenti terribili, nella mente di Vanessa e degli altri sopravvissuti. “Sulla nave – ricorda – ho visto persone trasformarsi in animali. L’istinto di sopravvivenza ti fa fare cose terribili. Non guardi in faccia a nessuno e pensi solo a salvarti. Ho visto uomini sgomitare e colpire donne incinta pur di raggiungere le scialuppe. E i bambini in lacrime, che cercavano la loro mamma”.