Imola, 12 gennaio 2015 - Chi è stato bambino negli anni Ottanta non può non avere presente la scena di Bastian inseguito dai bulletti che lo costringono a rifugiarsi nel cassonetto della spazzatura. Il film è la ‘Storia infinita’ e anche quella del bullismo non sembra proprio una storia nata oggi. In settimana abbiamo toccato il tema dopo l’allarme lanciato da don Beppe Tagariello, che con i giovani passa parecchio tempo. Il fenomeno è in aumento, dicono dall’Oratorio San Giacomo, e fra i ragazzi sempre più giovani. I bulli ci sono sempre stati, mi sono sentita ripetere in questi giorni da più parti. E’ vero, ma i mezzi a disposizione di chi vuole rendere la vita dei coetanei un inferno non è detto che siano sempre uguali. Ad esempio l’utilizzo scriteriato di Internet o i filmatini con i cellulari. Secondo alcuni docenti i colleghi non fanno abbastanza, secondo i presidi l’attenzione è già alta. Per altri i genitori giustificano troppo i figli. Il dirigente Montanari si appella alle sanzioni. Forse tutti i rimedi sono validi, purché il problema non venga liquidato come ‘vecchio’, perché quella dell’adolescenza è un’età tanto importante quanto fragile. Nelle sale in questo periodo c’è ‘Il ragazzo invisibile’, un film su fantascienza e supereroi che parla di un’età in cui si sente la voglia di sentirsi diversi dai coetanei e allo stesso tempo passare un po’ inosservati. Tocca agli adulti, senza rimpallarsi responsabilità, far sì che nessun ragazzo diventi invisibile.
CronacaBullismo, storia infinita?