Mercoledì 18 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Voleva unirsi ai terroristi in Medio Oriente: diciannovenne di Carugate arrestata all’aeroporto

Inchiesta della Digos: decisivi per l’identificazione dell’aspirante jihadista i numerosi video di propaganda condivisi sui social in cui era ritratta con indosso il niqab

Milano, 5 dicembre 2024 – Voleva raggiungere la Turchia e da lì, con tutta probabilità, spostarsi in Medio Oriente per unirsi alle milizie del terrorismo islamista. A tradirla e ad attirare sulla sua persona le attenzioni della polizia di Stato, fino al suo fermo, sono stati i numerosi video pubblicati sulle piattaforme social, in cui condivideva le sue idee di propaganda radicale, corredati da foto che la immortalavano con indosso il niqab, il velo che lascia scoperti solo gli occhi.

Forze islamiste ad Aleppo
Forze islamiste ad Aleppo

Il fermo

La giovane indagata è una keniana di diciannove anni, residente a Carugate, bloccata mentre stava per imbarcarsi su un volo diretto in Turchia, con partenza dall’aeroporto di Orio al Serio.

Il provvedimento è stato eseguito dagli agenti della sezione antiterrorismo internazionale della Digos di Milano, in collaborazione con i colleghi della direzione centrale della Polizia di prevenzione (servizio per il contrasto dell’estremismo e del terrorismo esterno). L’accusa nei suoi confronti è arruolamento con finalità di terrorismo. 

L’inchiesta

L’indagine è stata avviata nello scorso ottobre, a partire dal costante monitoraggio degli ambienti jihadisti radicali online. In questo screening è stato individuato un profilo social aperto di video sharing in cui venivano pubblicati, quasi quotidianamente, video di propaganda filoislamista in cui era ritratta una donna con indosso il niqab, successivamente identificata nella giovane keniota fermata.

È scattata, quindi, una serie di ulteriori approfondimenti sul profilo e i trascorsi della giovane. Ospite di una Comunità di accoglienza e proveniente da un difficile contesto familiare, a quanto pare, aveva maturato un rapido percorso di radicalizzazione che l’aveva portata a progettare un viaggio in Turchia, zona da cui poi avrebbe inteso raggiungere i fronti di guerra in cui sono impegnati i gruppi jihadisti.

I contatti

L'arresto della giovane (con il copricapo viola) nel video diffuso dalla polizia
L'arresto della giovane (con il copricapo viola) nel video diffuso dalla polizia

L'analisi dei tabulati del telefonino della giovane, messo sotto controllo, hanno permesso di accertare come avesse instaurato una serie di relazioni con soggetti intestatari di utenze telefoniche in Medio Oriente, che avrebbero probabilmente lavorato per facilitare il suo trasferimento. Non solo. L’aspirante terrorista, nel corso della preparazione del suo viaggio, avrebbe anche preso contatti con le rappresentanze diplomatiche turche in Italia.

Negli ultimi giorni la diciannovenne ha sciolto ogni riserva. Per due volte si è recata a Malpensa, nel tentativo di acquistare un biglietto di sola andata per Istanbul. L’obiettivo è stato centrato nel pomeriggio del 29 novembre, cambiando l’aeroporto di partenza, a Orio al Serio. 

L’ordinanza

Nessun dubbio sulle intenzioni della ragazza e sulla solidità delle sue convinzioni. Dimostrate anche dalla rete di relazioni tessuta per centrare il suo obiettivo. Nell'ordinanza di fermo firmata dal gip del tribunale di Milano si specifica come i contatti telefonici con persone localizzate in Turchia chiariscano “come la scelta di partire per i teatri di guerra ed arruolarsi non sia stata una casuale e sconsiderata, ma il frutto di accordi con referenti dello Stato Islamico o altre associazioni terroristiche che operano in quell'area ad esso legate, le quali di fatto l'avrebbero inserita e arruolata nella rete dell'organizzazione criminale al fine di farla partecipare alla commissione di atti di violenza e guerra o comunque per sostenere la causa jihadista".

L’arresto

A questo punto sono entrati in azione gli agenti della Digos, che hanno bloccato la diciannovenne subito dopo il check-in, praticamente all’imbarco del bagaglio. La ragazza, al momento del fermo, si è dichiarata muhajirat, "la migrante". Nel suo telefonino sono state trovate tracce di un appuntamento preso con uomo in Turchia, che l’avrebbe attesa al suo arrivo. Un incontro definitivamente saltato.